Come affrontano la questione migratoria i musei europei? Quali sono gli strumenti che scelgono per dialogare con i migranti? In che modo il pubblico multiculturale influenza le scelte curatoriali e museologiche? Quali sono i progetti che favoriscono maggiormente l’accessibilità culturale? Sono queste alcune delle domande a cui si cercherà di rispondere lunedì 26 novembre al Museo Egizio, nel corso del secondo incontro “Musei e Migranti. Gli strumenti per l’incontro”.
A partire dalle ore 9:00 il Museo aprirà le sue porte ai direttori, agli operatori museali e, più genericamente, alle istituzioni culturali per un’intera giornata di formazione che si focalizzerà sulle testimonianze e il confronto fra musei italiani e internazionali con un focus specifico sulla progettazione rivolta all’inclusione sociale.
In questa seconda tappa il Museo Egizio ha individuato alcune macro-aree di discussionecome la mediazione del patrimonio affidata a persone con background migratorio e la loro formazione, la possibilità di creare una rete fra i diversi musei, l’insegnamento linguistico in un museo e la formazione dello staff.
L’incontro vuole offrire l’opportunità per un confronto aperto fra settori, capace di mettere in risalto la capacità dei musei di rispondere alle esigenze sociali della nostra epoca, nella piena valorizzazione del proprio ruolo culturale. Prenderanno la parola Nicole Van Dijk, che guida i programmi di ricerca e sviluppo del Museum Rotterdam; Dario Disegni, Presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah; Salma Jreige, coordinatrice del progetto «Multaka: il museo come punto di incontro»; e il Direttore del Museo Egizio, Christian Greco. La giornata formativa sarà rafforzata e consolidata, nel pomeriggio, dall’intervento di Alessandra Gariboldi, responsabile della ricerca e dello sviluppo internazionale della Fondazione Fitzcarraldo. Seguiranno tavoli di lavoro a gruppi rivolti ai partecipanti, per un confronto e una riflessione sulle prassi finalizzate al miglioramento delle proprie competenze.
L’obiettivo della giornata è valorizzare le buone pratiche e fornire strumenti efficaci per una progettazione focalizzata sul dialogo interculturale.
Anche gli esiti di questo secondo workshop, come il precedente, verranno messi a disposizione online, nella speranza di alimentare una conversazione che vada oltre la singola occasione.
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