A Napoli presso Senaso, spazio di socializzazione e hub per le tematiche legate all’immigrazione, avrà luogo la presentazione ufficiale della Comunità Slow Food AfricaNA per l’integrazione dei migranti e lo sviluppo dei Paesi di origine. All’appuntamento, che sarà concluso da un aperitivo italo-africano, interverranno il Console generale del Senegal a Napoi, Idrissa Sene; Laura Marmorale, già Assessore ai Diritti di Cittadinanza del Comune di Napoli; Giacomo Miola, Componente Comitato Esecutivo Regionale Slow Food Campania; il Fiduciario Slow Food Napoli, Giosuè Silvestro; la Fiduciaria Slow Food Vesuvio, Maria Lionelli; Ndemba Dieng, referente della nascente Comunità e l’attivista Fatou Diako.
Esattamente trent’anni fa Slow Food si costituiva a Parigi come associazione internazionale con l’obiettivo di difendere il diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti. Nel corso del suo ultimo Congresso internazionale svoltosi a Chengdu in Cina nel 2017 si è stabilito di dare vita a Comunità Slow Food in tutto il mondo per ampliare la diffusione degli obiettivi perseguiti dall’Associazione. Sempre a Chengdu si è altresì votata una mozione con cui Slow Food si impegna ad assumere azioni importanti a sostegno dell’Africa. Una prima importante risposta a questa mozione è proprio la nascita della Comunità AfricaNA.
Nel Manifesto programmatico della Comunità Slow Food AfricaNA si rivendica la volontà di autoaffermazione del continente africano a partire dal cibo. Si legge infatti: “Nei nostri Paesi che abbiamo lasciato per venire in Italia il cibo non è più un modo per stare insieme, coltivare, cucinare, lavorare ma uno dei principali strumenti che le multinazionali – ma anche i nostri Governi – si sono inventati per continuare a depredare la nostra terra, la nostra salute e il nostro futuro di cittadino. Noi sappiamo che siete a conoscenza di problemi che si chiamano ogm, pesticidi, landgrabbing ma vi diciamo che quello che fate è ancora molto poco rispetto alla gravità del nostro continente. Ma stiamo cominciando a pensare che non tutto dipenda da voi, che non tutto dobbiate farlo voi. Noi Africani europei pensiamo che molto lo dobbiamo fare anche noi, direttamente, perché noi conserviamo i rapporti con le nostre città e i nostri villaggi, perché abbiamo studiato in Africa e continuiamo a studiare in Europa. Abbiamo energie per fare, insieme a voi”.
Tra gli obiettivi della Comunità Slow Food AfricaNA vi sono la diffusione della conoscenza del cibo africano, la creazione di un ristorante etnico gestito da donne italiane e africane, favorire l’accesso alla terra e la creazione di orti in Italia ed Europa gestiti da immigrati, studiare nuovi progetti insieme agli Europei per realizzare un modello di filiera alimentare ed estenderlo ai propri Paesi di origine, creare progetti di scambio di conoscenze tra giovani europei ed africani, sostenere i leader africani a introdurre e implementare progetti innovativi sull’agricoltura attraverso i quali promuovere, la formazione, la produzione, la trasformazione e la distribuzione dei prodotti agroalimentari.
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