C’è anche un’impresa campana, l’Azienda agricola Di Landro Francesco, con sede a Salerno, tra i vincitori del 7° bando nazionale sull’agricoltura sociale promosso da Confagricoltura
C’è anche un’impresa campana, l’Azienda agricola Di Landro Francesco, con sede a Salerno, tra i vincitori del 7° bando nazionale sull’agricoltura sociale promosso da Confagricoltura, Senior l’età della Saggezza Onlus, Reale Foundation, insieme alla Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.
L’azienda agricola salernitana si è aggiudicata ieri, 24 gennaio, a Roma un premio di 40.000 mila euro per il progetto “Parco archeologico di Pompei, storia di una rinascita – La storia di un mondo perduto che rinasce grazie ai giovani ed al sociale”, proposto in partenariato con il Parco archeologico di Pompei e la cooperativa sociale “Il Tulipano” di Napoli.
Destinatari del progetto saranno 21 giovani, dai 15 ai 30 anni, con autismi e/o disabilità cognitive che saranno formati per operare nel suggestivo scenario del Parco archeologico di Pompei, in un terreno nell’area dell’ex Polverificio borbonico di Scafati messo a disposizione dall’Amministrazione del Parco. Il progetto, della durata di 10 mesi, prevede attività di tirocinio ed inserimento lavorativo nella filiera della produzione agricola, dalla semina al raccolto.
Ha detto Francesco Di Landro, ritirando il premio:
“Siamo un’azienda giovane e l’impegno in progetti sociali fa parte del nostro DNA. L’agricoltura, con i suoi ritmi lenti dettati dalla natura, è uno strumento formidabile per favorire la socializzazione e la partecipazione, per migliorare l’autostima, rafforzare le abilità e la capacità residue dei giovani che parteciperanno al progetto, per sviluppare nuove competenze da spendere sul mercato del lavoro”.
Presenti alla cerimonia di premiazione Fabrizio Marzano, Presidente di Confagricoltura Campania, e Rosario Rago, della Giunta nazionale di Confagricoltura. Soddisfazione per il premio è stata espressa da Antonio Costantino, Presidente di Confagricoltura Salerno.
Ha sottolineato Costantino:
“L’agricoltura sociale si sta affermando nel Paese con fatturati interessanti e comincia ad insediarsi anche nella nostra provincia. Le aziende impegnate in questi progetti, insieme a cibo sano e di qualità, producono anche solidarietà, inclusione sociale, cura e benessere, contribuendo ad un welfare diffuso nel territorio in cui operano”.
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