Le prime 24 ore senza violenza, secondo il premier ucraino Poroshenko, non devono portare illusioni. La situazione resta ancora delicata. Una partita che coinvolge diversi attori, dall’Ue alla Federazione russa e che è indubbiamente più complessa di quanto possa immaginarsi. Il minimo comun denominatore di tutto ciò è però lo spettro inquietante di una guerra civile che sta dilaniando intere famiglie. Cinquecolonne magazine ha intervistato Tetyana Zhuk, presidente di Associazione ucraina onlus Napoli (riprese e montaggio Marilisa Belli).
Sita a pochi passi dalla Stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi, è questa un’organizzazione che da alcuni anni cerca di aiutare, con coraggio, quanti nel loro Paese lottano oggi per avere un’esistenza dignitosa.
Di cosa si occupa l’onlus ucraina di cui è presidente?
La nostra associazione è un’onlus giovane. In appena due anni abbiamo organizzato un gruppo di persone che veramente lavorano duro per aiutare in patria tutti coloro che ne hanno bisogno. Abbiamo bambini invalidi, orfani, chi ha perso tutto… La nostra associazione perciò si occupa prima di tutto di beneficienza: tante sono le persone, soprattutto volontari, che con grande cuore ci danno una mano.
Quali sono le forme di aiuto che realizzate per i vostri concittadini?
Raccogliamo alimenti, abiti, coperte, anche giocattoli, che spediamo in Ucraina come aiuto.
Com’è la situazione in Ucraina?
È un brutto periodo per l’Ucraina ma non solo. La guerra è una brutta cosa per tutti. Molte famiglie ucraine hanno parenti in Russia: non possiamo dividere questi due Paesi. La guerra non ha colori, né bandiere. Speriamo che presto si addivenga ad una soluzione pacifica, che unisca e non separi e che la ragione prevalga su ideologie e interessi di parte.
Lei che è stata anche nelle zone colpite dalla guerra, cosa auspica per il suo Paese nell’immediato futuro? Guardi, non sa che dolore provo nel vedere tante famiglie che perdono i loro figli. Un anno fa sono stata in piazza Maidan, a Kiev, e ho trovato davvero l’ inferno: tante persone in difficoltà che soffrivano il freddo chissà da quanto tempo, notte e giorno senza mangiare…(e ci mostra le foto).È davvero pazzesco. Non credo che quei pochi soldi che abbiamo portato loro bastino…
Avete trovato ospitalità nel nostro Paese? E come vi siete integrati nella realtà partenopea? Mi lasci dire che è doveroso da parte mia ringraziare l’Italia, il vostro Governo e il vostro popolo: qui siamo stati accolti in tanti, stiamo bene ed è tutto merito vostro. Se siamo ben integrati anche qui a Napoli è grazie o al vostro Paese che rispetta gli stranieri e ciò vi fa onore.
E allora non possiamo che auspicare che il futuro sorrida tanto all’Italia quanto all’Ucraina, ricordando, con le parole del grande poeta Ungaretti, che la guerra è una tragedia senza tempo che reca con sé solo morte e distruzione. Per non dimenticare.
Un’intera nottata
Buttato vicino
A un compagno
Massacrato
Con la bocca
Digrignata
Volta al plenilunio
Con la congestione
Delle sue mani
Penetrata
Nel mio silenzio
Ho scritto
Lettere piene d’amore
“Non sono mai stato
Tanto
Attaccato alla vita.
(Da “La veglia” di G.Ungaretti)