La soluzione più accettata e auspicata dalla comunità internazionale è quella di due Stati indipendenti, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza
Palestina e Israele antagoniste da decenni ormai. Il conflitto tra Israele e la Palestina è un’antica e complessa questione che ha radici storiche, religiose, politiche e territoriali. La lotta per il controllo della terra tra ebrei e arabi in questa regione del Medio Oriente è iniziata molto tempo fa e ha portato decenni di tensioni, violenze e negoziati infruttuosi.
La disputa si concentra principalmente sulla terra che è stata oggetto di rivendicazioni da entrambe le parti. Dopo la seconda guerra mondiale e l’Olocausto, la comunità internazionale ha riconosciuto il diritto degli ebrei ad avere una patria, e nel 1948 è stato istituito lo Stato di Israele. Tuttavia, la creazione di Israele ha portato all’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, che hanno perso le proprie case e terre.
Da allora, il conflitto è diventato sempre più complesso. Le guerre tra Israele ei suoi vicini arabi, gli attentati suicidi palestinesi e le violenze reciproche hanno costellato la storia della regione. L’occupazione israeliana della Cisgiordania e della Striscia di Gaza ha generato ulteriori tensioni e ha portato a una serie di conflitti armati, come la guerra del 1967, la guerra del 1973 e le intifade palestinesi.
Il processo di pace è stato costellato da numerosi tentativi falliti di negoziati tra le due parti. Gli accordi di Oslo del 1993 sembravano promettenti. Essi hanno portato alla creazione dell’Autorità Palestinese e hanno delineato una strada verso una soluzione a due Stati. Tuttavia, le questioni fondamentali, come il confine, lo status di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e la costruzione di insediamenti israeliani, sono rimaste irrisolte.
Il conflitto ha causato sofferenze immense per entrambe le popolazioni. Gli israeliani hanno vissuto sotto la minaccia di attacchi terroristici, mentre i palestinesi hanno sofferto a causa dell’occupazione militare, della perdita di terre e dell’oppressione economica. La violenza ha creato un circolo vizioso di vendette e rappresaglie, alimentando l’odio e l’estremismo da entrambe le parti.
La comunità internazionale ha cercato ripetutamente di mediare una soluzione pacifica al conflitto, ma finora non sono stati raggiunti risultati duraturi. La questione è diventata un nodo geopolitico complesso, coinvolgendo anche altre potenze regionali e globali.
La soluzione più accettata e auspicata dalla comunità internazionale è quella di due Stati indipendenti, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza. Tuttavia, la strada verso una soluzione pacifica sembra sempre più difficile da percorrere, con ostacoli politici, differenze ideologiche e un clima di sfiducia tra le due parti.
Intervista a cura di Serena Bonvisio
Foto di Pea su Unsplash
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