Vince il "fai da te" in cucina e gli agriturismi per chi parte
Secondo le stime della Cia, la spesa per gli alimentari supererà appena il miliardo di euro, mantenendosi in linea con quella del 2014. In lieve flessione i dolci tipici (-2%), ma anche l’agnello (-3%). E per chi andrà in vacanza, meno viaggi e più gite fuori porta: agriturismi premiati con oltre 250 mila ospiti attesi.
I primi segnali di ripresa dell’economia, con le vendite al dettaglio che cominciano a invertire la tendenza negativa e il potere d’acquisto delle famiglie che interrompe la sua discesa dopo 8 anni, non arrivano sulle tavole di Pasqua. Come a dire che, dall’aumento del clima di fiducia al portafoglio, il passo è ancora lungo. Il risultato è che per il pranzo di domenica gli italiani manterranno praticamente inalterato il budget del 2014 in due casi su tre, con una spesa alimentare pari a poco più di un miliardo, e il 76% festeggerà anche quest’anno tra le mura domestiche. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Niente superfluo e acquisti oculati quindi: uova di cioccolato e colombe segnano un calo del 2% e anche l’agnello risulta in diminuzione (-3%). A vincere saranno soprattutto i dolci “fai da te” e la pasta fatta in casa. Si prevede, infatti, una crescita del 10% della spesa per uova, zucchero, farina, burro e lievito. In particolare di uova, fino alla fine della settimana di Pasqua, se ne consumeranno circa 400 milioni tra decorazioni e preparazioni culinarie.
Nei menù casalinghi saranno protagonisti come sempre i piatti del territorio e della tradizione, dalla pastiera alla frittata, dalla torta pasqualina all’agnello. Nonostante la flessione prevista (anche per l’aumento del numero dei vegetariani in Italia, che oggi sono 4,2 milioni) -spiega la Cia- l’agnello resta in ogni caso un “classico” delle tavole per più di una famiglia su tre: solo domenica se ne consumeranno 29 mila tonnellate, “bruciando” in un giorno quasi la metà del consumo complessivo annuo di carne ovina.
E le previsioni di una Pasqua ancora sotto il segno dell’austerity si riscontrano anche nella scelta delle vacanze, con meno viaggi e più gite fuori porta. Anche nel 2015 a partire sarà meno del 25% degli italiani -aggiunge la Cia- che opterà comunque per località vicine e soggiorni brevi. Una scelta di cui beneficeranno gli agriturismi, che uniscono il relax della campagna ai prezzi contenuti e alle tradizioni enogastronomiche del territorio. A trainare le aziende agrituristiche sarà soprattutto il ramo ristorazione: sugli oltre 250 mila ospiti attesi in campagna, quasi due terzi sono solo i “buongustai”. Tra domenica 5 e lunedì 6 aprile, infatti, saranno circa 140 mila gli italiani che si recheranno a pranzo in agriturismo. O che approfitteranno delle aree attrezzate per pic-nic comprando in azienda vari prodotti tipici, tra conserve, formaggi, salumi e vino.
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