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“Pass the Mic!”: il nuovo progetto su educazione e arte

Si chiama "Pass the Mic!" il nuovo progetto europeo che sarà guidato dall'Università Iuav di Venezia. Coniugherà educazione e arte

I dati sull’accesso all’educazione universitaria in Europa denotano una sottorappresentazione delle minoranze, in particolare di studenti con background migratorio di prima e seconda generazione, nonostante questi rappresentino uno dei segmenti più dinamici della popolazione scolastica in termini di incremento annuale. Tale accesso ridotto è spesso attribuito a condizioni socio-economiche, ma le ricerche in questo ambito evidenziano come la persistenza di ineguaglianze strutturali che colpisce la popolazione migrante sia legata al tema (e ancora oggi alle conseguenze) del passato coloniale, di cui non c’è sufficiente consapevolezza. “Dare la parola all’altro” è il messaggio del nome scelto dal progetto “Pass the Mic!”, che propone la creazione di una rete di paesi dell’Europa meridionale (Italia, Grecia e Portogallo) oggi pesantemente coinvolti nei flussi migratori – due dei quali (Italia e Portogallo) caratterizzati da un passato coloniale – per elaborare uno strumento educativo che possa migliorare l’accesso all’educazione universitaria delle comunità esposte a fenomeni di razzismo e mancanza di mobilità sociale come effetto degli attuali processi migratori.

Durante i 16 mesi di durata del progetto, in particolare, il potere emancipatore delle arti performative, intrecciato alla ricerca etnografica e alla curatela artistica, verrà utilizzato per contribuire a decolonizzare l’educazione attraverso un modello educativo altamente innovativo, che vedrà coinvolte scuole superiori, professionisti dell’arte contemporanea e università. “Dare la parola all’altro” è il messaggio del titolo del progetto

Il progetto – avviato ufficialmente lo scorso ottobre e lanciato con un meeting online il 17 novembre – è risultato tra i 18 progetti coordinati da un’organizzazione italiana finanziati dall’ultimo bando promosso dal programma Europa Creativa (383 le proposte presentate), e riceverà un cofinanziamento di 187.256,00 euro, pari al 60% del costo complessivo del progetto.

L’Università Iuav coordinerà le attività, con un team composto dalla prof.ssa Maria Malvina Borgherini (responsabile scientifico del MeLa Media Lab), dalla prof.ssa Annalisa Sacchi (Direttrice del Corso di Laurea in Teatro e Arti performative), dal prof. Stefano Tomassini e dalla dott.ssa Anna Serlenga.

Il progetto vedrà coinvolti come partner la Fondazione Onassis di Atene, il Collettivo Ebano di Lisbona e Centrale Fies Art work Space di Dro (TN).

Saranno inoltre coinvolti alcuni curatori, tra cuiViviana Gravano e Francesca De Luca.

L’innovativa metodologia sviluppata nel progetto verrà implementata in scuole superiori dei tre Paesi, con il contributo di artisti (come Alessandro Petti e Sandi Hilal – DAR COLLECTIVE, Delio Jasse, Alesa Herero, Rita Natalio, tra gli altri) che realizzeranno delle residenze artistiche lavorando direttamente con gli studenti nelle scuole. I lavori prodotti verranno presentati durante il Festival Drodesera, importante manifestazione di arti performative che nel 2020 ha festeggiato la sua 40a edizione. Gli studenti coinvolti nel programma saranno infine i protagonisti di una rielaborazione artistico/teorica dell’esperienza, con la supervisione dei curatori, che sarà presentata in un evento finale.

Pass the Mic! è il primo progetto Creative Europe vinto da Iuav come capofila, grazie alla rete di relazioni attivate a partire da un interesse sugli studi postcoloniali, sviluppatosi di recente all’interno del corso di laurea magistrale in Teatro e Arti performative”, commenta Maria Malvina Borgherini. “Il progetto, che intende riflettere su un tema di grande attualità e urgenza, prenderà vita a partire da un’attiva collaborazione non solo tra chi lavora all’interno dell’università, ma anche e soprattutto tra chi opera e vive l’istruzione sul territorio, chi pratica e condivide le arti performative nelle nostre comunità”.

Pippo Calaiò

Scrivere è vivere. Sintetico motto che racchiude tutta la mia vita fatta di questo mestiere del raccontare da sempre.

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Pippo Calaiò

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