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Pellegrino nella scultura

“Penso che le sue opere che vidi non fossero prive dell’intervento dello Spirito Santo…”: questo il  motto tratto da La pesca e i discorsi dei pescatori del poeta croato di Hvar Petar Hektorovi? (1487-1572) prescelto per rappresentare l’eccezionale arte scultorea dell’artista croatoKuzma Kova?i? le cui opere più prestigiose sono state selezionate per una grande mostra in arrivo – per la prima volta in Italia – dal prossimo 11 aprile a Roma presso i Musei di San Salvatore in Lauro-Museo Donazione Umberto Mastroianni.

L’esposizione, intitolata “Pellegrino nella scultura – lo scultore croato Kuzma Kova?i?“, si propone di presentare il lavoro di un artista contemporaneo di ispirazione cristiana che scaturisce dalla fede e che modella la fede, raro esempio nell’ambito delle arti visive contemporanee del mondo occidentale. Frutto di una collaborazione tra l’Ambasciata della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede e il Musei Ivan Meštrovi?, l’esposizione gode del Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, nella persona del cardinale Gianfranco Ravasi, e delCo-patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia e della Città di Zagreb.

Nell’anno in cui si celebra il 25° anniversario del riconoscimento della Repubblica di Croazia e dell’instaurazione delle piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede, ci si propone così di promuovere l’arte contemporanea croata a Roma, fulcro della cristianità e centro europeo di cultura, con lavori provenienti da un paese dal ricco patrimonio artistico cristiano e cattolico e da un popolo che vive la fede. Non a caso già in passato artisti come Juraj Dalmatinac, Nikola Firentinac, Juraj Julije Klovi?, Franjo Vranjanin e Ivan Meštrovi? avevano suggellato i legami tra le due terre collegando, attraverso l’arte, le due sponde dell’Adriatico.

Definito il “Michelangelo della Croazia“, Kuzma Kova?i? è un esempio raro nell’ambito delle arti visive contemporanee del mondo occidentale. La sua opera evoca la storia culturale e il patrimonio artistico nazionale percorrendo in maniera creativa la plurisecolare tradizione della scultura e dell’arte di matrice croata e mediterranea, e dando un significativo contributo al rinnovamento della scultura croata nel periodo in cui predominava la produzione figurativa multimediale.

Dotato di un principio creativo precisamente delineato basato sull’immaginazione poetica, su un metodo scultoreo perspicace, sull’uso di materiali diversi e sulla fede in Dio, Kova?i? basa la sua ricerca sulla scoperta di nuovi spazi della scultura nelle forme inventive, utilizzando diversi materiali, da quelli tradizionali e organici a quelli moderni, industriali e anorganici:  pietra e legno di diversi tipi e colori, bronzo, metalli preziosi e non preziosi, vetro, spugna, argilla, intonaco, tela, carta e numerosi altri.

La sua espressività è fondamentalmente basata sulle trasformazioni visibili dello spirito materializzato in nuove forme, non ripetendosi nelle varianti né riciclandosi nelle mutazioni, mostrando e dimostrando una profonda devozione cristiana: come lui stesso afferma,  “Indipendentemente se stessi creando delle statue ripiegando la terra, sgrossando un vecchio tronco, modellando il vetro caldo o la carta sgualcita, o se stessi dando vita alle persone, a Gesù Cristo e alla Madonna, ho sempre considerato questo mio lavoro come la confessione della fede all’Uomo-Dio risorto”.

Il rapporto tra Arte e Fede, che lui stesso ha fatto emergere per ben quattro decenni nelle centinaia di opere create – dalla celebre porta della Cattedrale di Hvar alle monete della Repubblica di Croazia, dagli imponenti monumenti negli spazi pubblici del Suo Paese, come l’Altare della Patria croata,  ai mastodontici rilievi nei luoghi sacrali – sviscera anche un messaggio positivo di ricongiungimento tra i due mondi: secondo gli intenti degli organizzatori, infatti, “l’esposizione può forse offrire una risposta alla secolare questione sulla scissione tra la Chiesa e l’Arte, proponendo una nuova possibile unione a servizio della civiltà della vita, della vita con Dio.”

La mostra, a cura di Milan Bešli?, comprende una significativa selezione delle opere dell’autore scaturita da una scelta delle più importanti creazioni di Kova?i? e conta 46 sculture realizzate prevalentemente in materiali resistenti (legno, pietra, bronzo, vetro, terracotta ecc.) e 15 grandi fotografie di monumenti pubblici o opere scultoree sacre, per un totale di sessanta oggetti.

Le opere provengono da gallerie e musei pubblici croati, da collezioni private e da quella dell’autore, mentre le opere pubbliche proposte tramite le fotografie si trovano nelle chiese e negli spazi pubblici in diverse località della Croazia e della vicina Bosnia ed Erzegovina.

Redazione CinqueColonne

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