Storie

Per un domani di Emanuele Saurwein

Qual è l’utilizzo che l’uomo ha fatto dell’energia nelle città in cui vive? PER UN DOMANI di Emanuele Saurwein è una lettura interessantissima, una guida alla consapevolezza per costruire un futuro migliore

Ripercorrere il passato per progettare il futuro

PER UN DOMANI di Emanuele Saurwein edito da Mimesis è un libro che racconta, attraverso tre generazioni, le nostre abitudini di vita. Il testo è concepito come una guida alla consapevolezza, un obiettivo a cui tutti possiamo arrivare per capire come realmente abitiamo le nostre città e cosa possiamo fare in concreto per aspirare ad un futuro sostenibile. 

Il saggio di Emanuele Saurwein si concentra sull’energia in tutte le sue forme, che è considerata dall’autore la chiave di lettura per poter capire come siamo al mondo e che relazione abbiamo generato con le città che abitiamo e il pianeta che viviamo. Solo la consapevolezza su come abbiamo sfruttato l’energia fino ad oggi ci permetterà di creare un futuro sostenibile da costruire progettandolo sull’imprescindibile rapporto città-energia.

In PER UN DOMANI l’autore fa appello all’azione da parte di ognuno di noi, perché solo la consapevolezza che noi siamo il nostro ambiente può portare a un reale cambio di rotta.

Emanuele Saurwein, classe 1969 è architetto, diplomato all’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH) e titolare del laboratorio di architettura LANDS (Lugano). Dal 2016 lavora a un progetto di ricerca innovativo (HAB), che integra edificio, mobilità, alimentazione, consumi e Intelligenza Artificiale (Ev.A.); scopo del progetto è verificare le condizioni abitative future in rapporto al comportamento umano personale. Saurweinè inoltre traduttore e curatore de il Modulor di Le Corbusier (2004)

PER UN DOMANI di Emanuele Saurwein

Per un domani è pensato come una piccola guida per chiunque desideri comprendere il complesso intreccio tra l’uomo e la città. Secondo lei l’informazione dei media è carente sotto questo aspetto?

Il libro parla delle nostre abitudini di vita, di come sono state, di come sono e come potrebbero essere se fossimo consapevoli di come abitiamo. Non diamo abbastanza valore al nostro modo di abitare poiché non lo conosciamo. Lo riteniamo normale e questo genera molta confusione. Non siamo informati sulla quantità di energia che utilizziamo (molta ne sprechiamo) e facciamo finta di niente. L’informazione è quindi importante e va diffusa. Ad esempio, attraverso l’Intelligenza Artificiale, si porranno misurare le nostre abitudini in tempo reale e trasformarle in informazione. Questa è consapevolezza sul nostro agire e quindi sull’energia e come viene impiegata. L’informazione accumulata diventa un dato, modelli comportamentali, e questo potrà essere ampiamente diffuso dai media.

Nel saggio lei parla di tre generazioni di cittadini che mette a confronto.  Perché è così importante per lei paragonarle?

Il libro è pensato per nonni, genitori e figli che non si conoscono. Sono tre generazioni, vero, ma sono principalmente tre modelli di abitare e costruire la città. Ho analizzato la forma della città in rapporto al modo di utilizzare l’energia e alle nostre abitudini. Il risultato sono tre modelli di città. Paragonarli è importante per conoscersi, per cercare una via, personale, attraverso la quale poter abitare in modo sostenibile. Un piccolo passo per un domani. Il libro è però dedicato alla nuova generazione (quella dei miei figli) che sono molto più consapevoli, attenti e aperti e che spero possano presto dimostrare la loro energia e il loro sapere; che è ampio. Hybrid City sarà la città fatta da loro e abitata consapevolmente.

Nel suo libro lei si rivolge al singolo lettore, fa appello alla sua sensibilità affinché prenda consapevolezza e agisca per difendere il pianeta. Secondo lei il singolo può realmente contribuire in modo fattivo anche quando manca una volontà a livello politico ed economico?

Non ho dubbi. In una democrazia viva, il singolo, la persona, se consapevole, può fare molto. Non da solo, certo. Il presente si vive da soli, è personale, ma il futuro lo si costruisce in società, è collettivo. Le scelte personali, la responsabilità, sono il nostro futuro e la volontà politica non è altro che il prodotto delle singole scelte. In un certo senso, siamo noi a fare (letteralmente) i politici che ci governano; la relazione con l’energia e la forma della città, se letta in questo modo, appare evidente.

Per un domani affronta anche la questione dell’Intelligenza Artificiale. Secondo lei che impatto avrà sul nostro futuro e sul nostro modo di abitare?

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale è già avvenuto. Noi stiamo vivendo dentro a un mondo completamente artificiale (le città) e per viverlo, per poterlo vivere, l’integrazione con la tecnologia è evidente. L’Intelligenza Artificiale è la forma più avanzata di tecnologia che abbiamo in questo momento e dobbiamo imparare ad usarla e integrarla in noi. Noi, la tecnologia, l’ambiente sono il nostro modo di abitare e quindi, sì, l’impatto sarà positivo, se saremo capaci di capire questa relazione, che è un uso dell’energia.

PER UN DOMANI di Emanuele Saurwein è una lettura scorrevole, adatta a chiunque, che attraverso un linguaggio chiaro e coinvolgente accompagna il lettore in un viaggio verso la consapevolezza, affinché ognuno di noi possa fare del proprio meglio per contribuire a un domani migliore

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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