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Regina Elisabetta II d’Inghilterra: l’ultimo saluto alla sovrana

I funerali della regina Elisabetta II d'Inghilterra sono stati l'ultimo capitolo del lungo cerimoniale previsto per l'addio alla sovrana

La regina Elisabetta II d’Inghilterra ha ricevuto ieri l’ultimo saluto dai suoi cari, dal popolo e dal mondo intero. Hanno seguito i funerali, infatti, milioni di persone accorse a Londra e miliardi di spettatori attraverso gli schermi televisivi. Quella di ieri è stata la giornata conclusiva di un lungo cerimoniale durato 10 giorni e articolato in tappe in diversi Stati del Regno. Il protocollo ha rispecchiato la tradizione e alcuni dettagli suggeriti dalla stessa sovrana.

Regina Elisabetta II d’Inghilterra: sobrietà e solennità

Il lungo giorno di Londra è iniziato alle 11 (ora locale) con l’uscita del feretro della regina Elisabetta da Westminster Hall. Direzione abbazia di Westminster. Sulla bara, sistemata su un carro porta cannoni avvolta dallo stendardo reale, hanno trovato posto, la corona imperiale, il globo e lo scettro. Durante il corteo, le note dei suonatori di cornamuse e dai tamburini appartenenti ai reggimenti di Irlanda e Scozia hanno scandito il passo cadenzato dei militari dell’Aeronautica militare inglese. La famiglia reale al completo ha seguito il feretro. Re Carlo III, la sorella Anna, il fratello Edoardo e il figlio William hanno indossato l’uniforme. Il principe Andrea e Harry hanno invece sfilato in tight. Alla funzione religiosa hanno assistito anche i piccoli George e Charlotte, due dei figli del principe William.

Dopo la funzione religiosa, durata circa venti minuti, il feretro ha percorso in solenne processione le strade del cuore di Londra, fino a Wellington Arch. Da qui ha proseguito in auto il suo viaggio verso il Castello di Windsor luogo della sepoltura. Elisabetta II è stata sepolta accanto ai genitori e al defunto marito Filippo, nella cappella di san Giorgio, dopo una cerimonia di commiato officiata dal decano di Windsor alla presenza di circa 800 persone.

Foto di Alfonso Cerezo da Pixabay

Il saluto del mondo

Circa 4,5 miliardi di persone in tutto il mondo hanno assistito ai funerali della regina Elisabetta II mentre a Londra sono arrivati 1 milione di persone e 500 personalità tra reali e rappresentanti di circa 200 Paesi. Al rito funebre nell’abbazia di Westminster hanno partecipato in presenza circa 2.000 persone. Tra i leader mondiali che hanno presenziato il presidente francese Emmanuel Macron con la moglie Brigitte, il principe di Monaco Alberto II con la moglie Charlène, i reali di Spagna Felipe e Letizia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la moglie Jill, i reali di Svezia, Norvegia e Danimarca, i leader dei Paesi del Commonwealth, l’imperatore giapponese Naruhito e l’imperatrice Masako. Il presidente Xi Jinping, che pure ha ricevuto l’invito, ma il vicepresidente Wang Qishanrgio. Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ha presenziato in rappresentanza dell’Italia. Grandi assenti Xi Jinping, che ha delegato il vicepresidente Wang Qishan, e Putin che non era stato invitato.

Il cerimoniale: non solo tradizione

Il cerimoniale di ieri, durato 13 ore, ha chiuso un protocollo che affonda le sue origini nella più antica tradizione britannica. Tuttavia il rituale, approvato dalla stessa regina, include anche dettagli espressamente aggiunti dalla sovrana. Al corteo funebre, per esempio, ha richiesto che all’imponente corpo militare fossero affiancati anche i medici del servizio sanitario nazionale. Un gesto, questo, che ha voluto esprimere la sua gratitudine ai medici per il loro impegno durante la pandemia. L’inno della tradizione ortodossa russa, Russian Kontakion of the Departed, cantato durante la cerimonia, è lo stesso scelto dal consorte Filippo per il suo rito funebre. La stessa processione per le strade della città dopo il funerale di stato è un dettaglio voluto dalla sovrana.

In copertina foto di Margaret Ivy da Pixabay

Serena Bonvisio

Giornalista pubblicista, ha al suo attivo collaborazioni con diverse testate locali e nazionali, nonché esperienza di radio e ufficio stampa. Il web è come il primo amore... non si scorda mai.

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Serena Bonvisio

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