L'Italia è in condizioni di siccità eccezionale: i primi 5 mesi dell'anno sono stati i più siccitosi degli ultimi 63 anni
L’Italia è in condizioni di siccità eccezionale: i primi 5 mesi dell’anno sono stati i più siccitosi degli ultimi 63 anni. Nel periodo gennaio-maggio è caduto il 44% in meno della pioggia normale, un record per l’Italia a partire dalla fine degli anni ’50. A peggiorare la situazione le temperature roventi delle ultime settimane. Si è chiuso infatti il secondo maggio più caldo della serie storica per l’Italia dopo quello del 2003, anno nero per le ondate di calore estive in Europa.
La primavera meteorologica si è chiusa con un mese di maggio che non ha mostrato alcun accenno di cambiamento di rotta rispetto ai mesi precedenti dal punto di vista delle precipitazioni. È stato, infatti, un altro mese piuttosto asciutto, con un deficit di circa un terzo delle piogge in meno rispetto alla media del trentennio 1981-2010, più esattamente -35%, determinato dalla combinazione fra gli accumuli nettamente sotto la media al Centro-Nord e quelli mediamente più abbondanti della norma, ma di peso statistico inferiore, al Sud e sulle Isole.
“Si tratta, comunque, del quinto mese consecutivo con una siccità così grave, che ha contribuito a mantenere su livelli decisamente preoccupanti la carenza di piogge da inizio anno. L’anomalia da gennaio, infatti, – spiega Simone Abelli, meteorologo di Meteo Expert e autore per IconaClima – è pari a -44%, equivalente a circa 35 miliardi di metri cubi di acqua in meno del normale, un dato, questo, che non ha precedenti dalla fine degli anni ’50. Effettivamente, nell’ambito della serie storica delle precipitazioni, il periodo gennaio-maggio del 2022 è il più siccitoso e supera sensibilmente il precedente record di -33% del 1997”.
“Tornando all’anomalia mensile, nonostante sia piuttosto ampia, di fatto non rappresenta un valore di spicco nella serie storica: infatti, negli ultimi 63 anni si riscontrano 11 mesi di maggio più siccitosi di questo. Tuttavia, considerando il dato stagionale, -41%, si torna verso la vetta della classifica proprio per l’eccezionalità del trimestre primaverile nel suo insieme”.
Siccità: la primavera del 2022 sale al 3° posto fra le più siccitose a poca distanza dalle prime due, quelle del 2003 (-44%) e del 2017 (-42%). Considerando, poi, solo le regioni settentrionali, si sale ulteriormente al 2° posto, dopo la primavera del 1997, con un’anomalia di -50% che diventa -60% se ci si focalizza sulle regioni di Nord-Ovest, anch’esse al 2° posto dopo il record del 1997.
“Anche dal punto di vista delle temperature si evidenziano alcuni aspetti eccezionali, ma solo su base mensile. In controtendenza con il primo bimestre primaverile, caratterizzato da valori sotto la media (marzo) o vicini alla norma (aprile), maggio si è contraddistinto, infatti, per le elevate temperature osservate soprattutto nella seconda parte del mese quando ha preso forma la prima precoce ondata di caldo determinata, come di consueto, dall’espansione dell’Anticiclone Nord-Africano verso l’area euro-mediterranea”.
La massa d’aria subtropicale trascinata dall’anticiclone, ha interessato inizialmente i Paesi europei sud-occidentali e centrali abbracciando anche le nostre regioni centro-settentrionali, per poi affluire più direttamente verso le regioni meridionali in una seconda fase ancora più intensa.
Il risultato finale è stato il considerevole scarto di +1.9°C che rappresenta il 2° valore più elevato della serie storica, di poco sotto il record del 2003 (+2°C). Fra le varie aree dell’Italia, spicca il Nord-Ovest con un’anomalia di +2.6°C, la più elevata dalla fine degli anni ’50. Primo posto anche per il Nord nel suo insieme, ma in compagnia del 2003 e del 2009, con uno scarto di +2.2°C, mentre per il Centro-Sud si tratta del 3° maggio più caldo.
Un effetto strettamente correlato con il manifestarsi dell’ondata di caldo è stato il superamento di diversi record storici. In particolare il giorno 27, complici anche i venti catabatici, sono stati osservati i seguenti nuovi record di maggio: 36.1°C a Firenze, 35.6°C a Grosseto, 34°C a Pisa e 32.8°C a Genova. A questi valori si aggiungono anche i nuovi record a Ustica con 33.4°C e nella stazione di Torino Bric della Croce con 29.2°C, raggiunti rispettivamente il giorno 31 e 21.
Il dato di maggio ha contribuito a portare leggermente sopra la media l’anomalia primaverile (+0.3°C, valore irrilevante nell’ambito della serie storica) e a far risalire lo scarto da inizio anno verso livelli più “competitivi” (+0.6°C) nei confronti degli anni più caldi della serie.
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