Travolta da un’ondata di caldo eccezionale, il Messico cerca soluzioni ai cambiamenti climatici con la semina delle nuvole. Non è la prima volta che il governo messicano ricorre a questo metodo per far fronte alla siccità e ora che la situazione è notevolmente peggiorata sembra che voglia incrementare gli interventi. Nonostante questa pratica sia considerata un successo, la comunità scientifica è piuttosto scettica. Di cosa parliamo?
Cos’è la semina delle nuvole
La semina delle nuvole, detta anche cloud seeding, è una tecnica utilizzata per influenzare il comportamento delle nuvole e il processo di formazione delle precipitazioni.
Esistono due tipi principali di semina delle nuvole:
Semina delle nuvole calde: questo metodo prevede la diffusione di sostanze chimiche nella parte inferiore di una nuvola convettiva. Questo aiuta a promuovere la condensazione delle particelle d’acqua presenti nella nuvola e aumenta la probabilità di formazione di goccioline d’acqua più grandi, che possono precipitare come pioggia.
Semina delle nuvole fredde: questa tecnica coinvolge, invece, la diffusione di particelle ghiacciate all’interno di nuvole fredde e stratificate, come le nuvole a strati. Questo può aiutare a indurre la formazione di cristalli di ghiaccio più grandi, che si possono coalescere e precipitare sotto forma di neve o pioggia.
Quali sostanze si utilizzano nella semina delle nuvole?
Per la semina delle nuvole, si utilizzano diverse sostanze che si protendono come “nuclei di condensazione” o “nuclei di congelamento”. Promuovono la formazione di goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio all’interno delle nuvole. Le sostanze più utilizzate sono:
- Cloruro di sodio (vendita da cucina): è uno dei composti più utilizzati per la semina delle nuvole calde. Viene disperso in forma di particelle fini all’interno della nuvola per fungere da nuclei di condensazione attirando le molecole d’acqua presenti nell’aria.
- Nitrato d’argento: anche questa sostanza è utilizzata nella semina delle nuvole calde poiché funge da nucleo di condensazione. Come il cloruro di sodio, viene disperso all’interno della nuvola per incoraggiare la condensazione delle goccioline d’acqua.
- Cristalli di ioduro d’argento: è ampiamente utilizzato nella semina delle nuvole fredde. I cristalli di ioduro d’argento fungono da nuclei di congelamento. Catturando le molecole d’acqua gassosa circostanti e promuovendo la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle nuvole fredde.
- Carbonato di calcio: può essere utilizzato sia per l’inseminazione delle nuvole calde che per quella delle nuvole fredde, a seconda delle specifiche circostanze e delle condizioni meteorologiche.
- Gel di silice: può essere utilizzato come nucleo di condensazione per la semina delle nuvole calde.
Soluzioni ai cambiamenti climatici: la cloud seeding funziona?
Dal 2020, la cloud seeding è stata utilizzata più volte dal governo messicano per contrastare la siccità. Le autorità messicane riferiscono, infatti, che la pratica aumenti le piogge del 98%. In diversi Paesi è utilizzata di routine per irrigare zone particolarmente siccitose. In Cina è usata anche per liberare le città dalla morsa dell’inquinamento. Negli Stati Uniti e in Italia si stanno conducendo diversi studi sulla semina delle nuvole. Gli esperti, infatti, sono alquanto scettici per la mancanza di evidenze che avvalorino l’efficacia di questa pratica. Sono ancora ignoti, per esempio, eventuali effetti collaterali.
In copertina foto di PayPal.me/FelixMittermeier da Pixabay