La sostenibilità, una parola che è ufficialmente diventata un vero e proprio tema cardine all'interno del settore della moda.
La sostenibilità è ufficialmente diventata un tema cardine nel settore della moda, stimolando alcuni marchi a lanciare nuove iniziative, a condividere più informazioni con i propri clienti e a fissare nuovi obiettivi per essere più etici nelle loro produzioni sempre meglio.
La piattaforma globale di ricerche di moda, Lyst, ha pubblicato oggi la nuova edizione del Sustainability Report 2020, rapporto annuale sullo stato della moda in materia di sostenibilità. Negli ultimi 12 mesi, oltre 20 milioni di prodotti moda sono stati caricati dai nostri 12.000 partner su Lyst e più di 100 milioni di utenti hanno utilizzato la nostra piattaforma per iniziare le loro ricerche e decidere cosa acquistare.
Per analizzare quanto i cambiamenti del settore stiano effettivamente influenzando il comportamento degli utenti, ha curato un report dedicato al tema della sostenibilità, tenendo conto dei dati di ricerche globali su Lyst e Google, delle visualizzazioni attive delle pagine di navigazione, dei tassi di conversione e delle vendite, oltre che della copertura mediatica globale e delle menzioni nei social media generate. Il report è stato redatto in collaborazione con Good on You, un’organizzazione che aiuta i consumatori a prendere delle decisioni di acquisto valutando le aziende in base a tre principi: persone, pianeta e animali.
Nel 2020 la moda eco-friendly è stata sotto i riflettori in ogni parte del mondo, sia grazie all’endorsement di star internazionali, sia grazie al buzz sui social media. Parlando di sneakers, Veja è il marchio sostenibile più cercato su Lyst. Le ricerche relative al brand francese sono in costante crescita e sono attualmente in aumento del 115% rispetto all’anno precedente. Con la stessa popolarità tra uomini e donne, le sneakers Veja Campo sono state il prodotto non in pelle più cercato su Lyst negli ultimi 12 mesi. Innumerevoli le celebrity che hanno ceduto al fascino delle scarpe sostenibili come Meghan Markle, Emma Watson ed Emily Ratajkowski.
La pelliccia, status symbol per eccellenza degli anni ‘80, si è evoluta drasticamente negli anni. Negli anni ‘90, i brand della moda e del lusso iniziano a cavalcare quest’onda e allargano l’offerta, dando il via al fenomeno del lusso di massa. A partire dagli anni 2000, la spinta animalista si fa più forte, portando un crollo vertiginoso delle vendite di capi interamente realizzati in pelliccia. Oggi, gli utenti cercano capi ad alta praticità, leggerezza e dai materiali sostenibili. La tecnologia tessile ha portato alla creazione di materiali ecologici sempre più verosimili e piacevoli al tatto nonché dai prezzi più accessibili.
I dati relativi alle ricerche indicano che l’interesse per i “gioielli rigenerati” è cresciuto del 90% su base annua, mentre le ricerche per i “gioielli etici” sono aumentate del 60% nello stesso periodo. Tra i prodotti più ricercati, infatti, ci sono i gioielli di Laura Lombardi, designer italo-americana, amati da diverse celebrità, come Emma Watson, Amber Valletta e Michelle Obama. Negli ultimi sei mesi, la vistosa collana Fede è stata cercata, in media, 2.000 volte al mese ed è attualmente esaurita presso la maggior parte dei rivenditori.
Quello dei costumi da bagno sostenibili è un segmento in rapida crescita: le ricerche sono aumentate del 65% rispetto all’anno precedente, con una domanda di bikini e costumi da bagno ecologici proveniente soprattutto dall’Australia, seguita da Regno Unito e Stati Uniti. Negli ultimi 12 mesi, il termine “slow fashion” ha generato oltre 90 milioni di social impression, suggerendo l’inizio di un cambiamento nei comportamenti d’acquisto. A livello globale, si è registrato il 45% in più di ricerche di marchi di abbigliamento femminile sostenibile rispetto ai marchi di abbigliamento maschile sostenibile.
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