Nel nostro Paese ci sono tanti paradisi negati per fare spazio alle basi militari. Di tanto in tanto la rotta si inverte
La spiaggia di Punta Bianca è stata la protagonista di un nostro pezzo di qualche tempo fa. In quella sede raccontammo le proteste degli ambientalisti che difendevano il loro angolo di paradiso dai pericoli delle attività militari. La vicina contrada Drasy, infatti, è un luogo deputato alle esercitazioni militari. Da allora possiamo, ahinoi, constatare che nulla è cambiato. Nonostante le numerose proteste della popolazione locale e i danni ambientali provocati dalle attività militari all’oasi naturalistica, la stampa locale riferisce che le esercitazioni continuano.
La riserva naturale di Punta Bianca non è l’unico posto, nel nostro Paese, in cui si scontrano istanze così diverse tra loro. In alcuni casi le due realtà sono ancora inconciliabili, in altri sono state trovate soluzioni interessanti.
Nel febbraio dello scorso anno, in concomitanza con l’invasione russa dell’Ucraina, l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato un decreto che prevede la creazione di una base militare nel parco di san Rossore Migliarino Massaciuccoli in Toscana. Secondo il decreto, la base costruita in una fetta del parco, dovrebbe ospitare la sede del gruppo intervento speciale, del primo reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania”, e del centro cinofili. La realizzazione di tale progetto prevede l’utilizzo dei fondi del PNRR. L’opera, alla cui costruzione si sono ribellati gli abitanti locali e le associazioni ambientaliste, non ha visto finora la sua realizzazione.
In Gallura, la regione a ridosso della costa nord-orientale della Sardegna, c’è una delle tante meraviglie custodite dal luogo: l’isola di Tavolara. Secondo la mitologia greca, l’isola sarebbe la nave dei Feaci, pietrificata da Poseidone per aver aiutato Ulisse a tornare in patria. La sua singolare conformazione si presenta circondata da numerose piccole calette dove l’acqua è cristallina. Parliamo, infatti, di un’isola selvaggia e incontaminata parte dell’Area Marina Protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo. Un luogo ricco di flora e fauna autoctona. Questo autentico angolo di paradiso ospita una base militare della NATO.
Di tanto in tanto le storie riservano un finale diverso. E’ il caso dell’Oasi Naturale di Mandranello. L’area di proprietà del Demanio Militare fino al 1995, nel 2014 è passata al Comune di Padula, comune del Vallo di Diano. Così, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, è nata una nuova realtà di alto valore naturalistico e paesaggistico. Un percorso lungo 6 chilometri a un’altezza media di 1100 metri con un grande bacino idrico che in inverno si trasforma in un suggestivo lago ghiacciato. l’oasi è il luogo ideale per gite fuori porta.
L’augurio per il nostro Paese è che in futuro potremo ancora scrivere di realtà simili.
In copertina foto di SALVATORE MONETTI da Pixabay
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