Sport per bambini: come scegliere quello giusto

Accade frequentemente di leggere tra fatti di cronaca , di genitori che assistono alle partite di calcio dei propri bambini, passare in un attimo dall’essere sostenitori appassionati ad agguerriti tifosi, talvolta anche violenti verbalmente verso le squadre avversarie.
Questi atteggiamenti violenti danno al proprio figlio un esempio distante dal reale significato dello sport. Avvicinarsi ad una disciplina sportiva, quando si è ancora molto piccoli è di fondamentale importanza, in quanto è la prima modalità (dopo la scuola) di socializzazione con altri e di conoscenza verso se stessi. Oltre a dare benefici fisici arreca anche benefici psicologici, distrae dalla monotonia e dalla noia, indirizza verso il concetto di regole e di competizione con se stessi e con glia altri. Lo sport non è solo intrattenimento ma è sinonimo di salute e valori sani.

Lo Sport come divertimento ed evasione
Lo sport nei bambini piccoli deve essere in primis divertimento ed evasione. Aiuta gli iperattivi a canalizzare le energie e stimola i più pigri, distogliendoli da giornate intere davanti ai videogiochi o alla tv. Nel percorso di crescita dei nostri figli fin da piccoli, l’attività sportiva ricopre un ruolo di fondamentale importanza per la loro salute fisica e psicologica.  Proprio per questo motivo a partire dai 4 anni c’è la rincorsa frenetica a trovare lo sport adatto. Inizialmente ci si affida agli stereotipi per cui se è femmina dovrà fare danza e se è maschio sarà un futuro calciatore. Poi si passa alla fase tentativi, se ne provano di tutti i tipi ,da quelli individuali a quelli di squadra, facendo diventare i bimbi dei pacchi postali in transitato da una palestra all’altra, con la speranza che trovi quello giusto.

Come fare a scegliere lo sport più adatto ?
La scelta dello sport più adatto per i bambini, va innanzitutto conciliato con tutte le altre attività , lo studio in primis, evitando qualunque tipo di esasperazione. Quindi più che farne tanti, è sufficiente sceglierne anche solo uno, affidandosi alle attitudini e ai gusti del piccolo, scegliendo quello che è più vicino alle sue esigenze. Non è detto che al primo tentativo si possa trovare quello giusto, può darsi che ci possa volere del tempo, è necessario fargli vivere questa ricerca non come una continua sconfitta o un incapacità a decidere, ma semplicemente come una fase di sperimentazione, fino a che non troverà la sua passione. Perché un’altra delle finalità fondamentali dell’attività sportiva, è quella di coltivare una vera e propria passione.

Gli errori più grandi da evitare nella scelta
Alcuni degli errori che i genitori possono commettere nella scelta dello sport dei propri figli, sono innanzitutto quello di sostituirsi alla loro decisione. Talvolta i genitori coltivano dei desideri inespressi o dei fallimenti che riversano sui figli, vedendoli come il loro riscatto di vita , senza tenere presente le esigenze del bambino, mio figlio deve diventare il calciatore che io non sono mai riuscito ad essere.
Un altro ancora è quello di vivere lo sport tra i piccoli con agonismo ad alto livello , dimenticando la vera finalità che è quella di misurarsi con i propri limiti ed iniziare ad approcciare alla vita traendo il giusto significato da una vittoria cosi come da una sconfitta. Consigliamoli, aiutiamoli con discrezione e maturità ad intraprendere la propria strada , non decidiamo noi per loro , le cose imposte hanno sempre avuto vita breve. Inoltre evitiamo di farci portare dalle mode del momento, piuttosto che dalla massa, portiamo il bimbo a quella palestra perché ci vanno tutti i compagni di classe senza assecondare realmente il suo bisogno.

Le diverse tipologie di sport :individuali e di squadra
Esistono diversi tipi di sport quelli di squadra e quelli individuali. Tra quelli di squadra , i più comuni sono: il basket ,la pallavolo, il rugby e il calcio. Questi insegnano il bambino a socializzare con il gruppo, a stare insieme a condividere: spazi comuni, strategie ed obiettivi. Sono anche sport di contrasto, insegnano a cadere, a sapersi rialzare e a non piangere ai primi spintoni. E’ proprio in questi sport che il FairPlay dei genitori può vacillare, scatenando una forte competizione che in casi rarissimi può sfociare in rabbia e violenza. Negli sport di squadra è necessario concentrare le energie del bambino sulla condivisione , ed il concetto di sconfitta come base da cui ripartire.
Gli sport individuali invece tendono più alla formazione, alla ricerca di equilibrio e alla determinazione. Il pattinaggio artistico, la danza classica e moderna, la ginnastica ritmica etc, tutte discipline che formano soprattutto a livello caratteriale, perché ti insegnano la disciplina. Il nuoto fortifica il fisico, avvicina soprattutto i bimbi più piccoli, perché insegna loro il primo rapporto con l’acqua, stimola al sacrificio e alla perseveranza. Il tennis aiuta la concentrazione e a lavorare sulla tattica. La ginnastica artistica forma il fisico a livello muscolare, ed aiuta a superare i propri limiti non ci sono avversari diretti, si è da soli con un attrezzo, su cui si concentrano esercizi routinari e costanti.

Quali sono i benefici nel praticare lo sport sin da piccoli
I benefici sono innumerevoli , tra cui allenare il fisico , aumentare la concentrazione, avere la capacità di relazionarsi con gli altri , conoscere e saper superare i propri limiti. Non dobbiamo partire dall’idea che nostra figlio possa diventare il prossimo capocannoniere, ma piuttosto partire dal presupposto che accostandosi ad una disciplina sportiva, possa semplicemente migliorare il proprio fisico e soprattutto lo spirito. Abituiamo i nostri figli ad un tifo sano e rispettoso, in questo modo saranno l’immagine migliore di noi stessi ed un grande esempio per gli altri.

Marianna Esposito

Bancaria di professione, giornalista pubblicista e blogger per passione. Napoletana di nascita , ma fiorentina di adozione .Scrivo dell'affascinante mondo femminile , di moda , social network ed eventi .Testarda e vulcanica , non mi fermo mai alle apparenze , in realtà non mi fermo mai nella vita.

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Marianna Esposito

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