La storia del torrone inizia tanto tempo fa. Parte dall'antica Roma o forse dall'Oriente. Ciò che sappiamo è che è apprezzato in tutto il mondo
Qual è la storia del torrone? Dove nasce questo dolce così iconico? L’Italia è uno dei maggiori produttori di torrone che conta moltissime varietà regionali. Solitamente legato alle festività natalizie, in certe zone del Sud si gusta anche in occasione della Festa di Ognissanti e della celebrazione dei defunti.
L’origine del torrone è avvolta dal mistero. Alcuni studiosi sostengono che sia nato nella regione del Mediterraneo. Pensano che i primi tentativi di creare questo dolce risalgano all’antica Roma, quando venivano combinati miele, noci e frutta secca per creare un dolce simile al torrone moderno. Il nome “torrone” deriva probabilmente dal termine latino “torrere“, che significa “essiccare“, in riferimento alla cottura del miele e degli ingredienti.
Tuttavia, il torrone come lo conosciamo oggi è diventato popolare in Spagna durante l’era della dominazione araba. Durante l’VIII secolo, gli Arabi portarono con sé l’arte di lavorare il miele e le mandorle, creando così un dolce simile al torrone spagnolo. Questa tradizione ha continuato a evolversi nel corso dei secoli, influenzata dalle diverse culture che hanno attraversato la penisola iberica.
Il torrone è amato in tutto il mondo, ma ci sono alcune regioni in cui questo dolce è particolarmente popolare. Uno dei Paesi più noti per la produzione di torrone è l’Italia, dove il torrone è un’icona delle festività natalizie. Le città di Cremona e Saronno sono famose per le loro tradizioni di produzione del torrone. Il torrone italiano è spesso preparato con mandorle tostate, miele e albume d’uovo, creando una consistenza tenera ma croccante.
In Spagna, il torrone è una delizia durante le celebrazioni natalizie, con molte varianti regionali. Il torrone di Alicante e il torrone di Jijona sono tra i più noti, con il secondo che ha una consistenza morbida e si scioglie in bocca.
In Francia, il “torrone” è un parente stretto del torrone e viene spesso preparato con miele, mandorle e albume d’uovo. La città di Montélimar è famosa per la produzione di questo delizioso dolce.
Il torrone è anche amato in molte altre parti del mondo, tra cui il Medio Oriente, dove è noto come “nougat” e viene spesso aromatizzato con fiori d’arancio o rose.
Una particolare variante di torrone si mangia a Napoli nei primi giorni di novembre. E’, infatti, legato alla festività di Ognissanti e alla celebrazione del ricordo dei defunti. Non a caso il popolo napoletano lo chiama il “Torrone dei morti”. Ha una consistenza morbida e dimensioni più grandi degli altri torroni. La base è il cioccolato nelle versioni fondente, al latte e bianco. In questa morbida crema affondano invitanti nocciole, pistacchi, canditi a seconda della varietà realizzata.
Nei giorni che precedono il 1° novembre le pasticcerie della città riempiono le loro vetrine di tutte le varietà possibili. Le più gettonate sono “gianduia”, “bacio”, “cassata”, “bianco”. Non sono poche, però, le famiglie che decidono di realizzarlo in casa scegliendo il “gusto” preferito o proponendo ai propri cari più gusti che soddisfino il palato di tutti.
In copertina foto di kytrangho da Pixabay
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