Storie

Striscia di Gaza: la situazione attuale nei territori assediati

Riham Jafari, Coordinatrice Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina, ci parla della situazione attuale nella Striscia di Gaza

Qual è la situazione attuale nella Striscia di Gaza? Quali effetti stanno avendo i bombardamenti israeliani sulla popolazione civile? Le associazioni umanitarie che operano sul territorio sono tra le realtà che più hanno il polso della situazione. ActionAid è una delle associazioni presenti in Palestina e la sua testimonianza sta aprendo ai nostri occhi situazioni gravissime. Più di 24.000 morti in seguito agli attacchi aerei, per lo più donne e bambini, malattie in rapida diffusione, mancanza di cibo e di acqua pulita; donne violentate, impossibilitate a prendersi cura dei loro bisogni primari, costrette a partorire senza anestesia in ambienti tutt’altro che sterili. Donne che tagliano pezzi di tende (che servono loro da riparo dal freddo) per realizzare prodotti mestruali. Ne abbiamo parlato con Riham Jafari, Coordinatrice Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina, di stanza a Betlemme.

We european can only imagine the situation in Gaza, how do you really describe the conditions in which people live in Gaza Strip?

The humanitarian situation in Gaza can not be described. Nowhere and no one is safe. Aid agencies are urging Israel to ease the difficult and often dangerous process of delivering supplies to desperate Palestinians. Famine is looming in Gaza, the United Nations warns. The World Food Program estimates that 93 percent of the population faces crisis levels of hunger. Disease is spreading rapidly. The World Health Organization predicts that the death toll from sickness and starvation in coming months could eclipse the number of people killed in the war so far more than 24,000, according Gaza Health Ministry, with the majority women and children. There is no clear water, no enough food ,no fuel, 70% of Gaza’s hospital are out of service . A small amount of humanitarian aid delivered to Gaza that does not cover the needs of the population . We immagine it’s hard to satisfy basic needs.

La situazione a Gaza noi dall’Europa la possiamo solo immaginare, come si può descrivere con realtà quello che la popolazione vive nella Striscia?

La situazione umanitaria a Gaza non può essere descritta. Nessuno è al sicuro in nessun luogo. Le agenzie umanitarie stanno sollecitando Israele perché renda meno difficile e pericoloso consegnare gli aiuti al disperato popolo palestinese. La carestia incombe su Gaza avvisano le Nazioni Unite. Il Programma Mondiale sulla Fame stima che il 93 percento della popolazione viva livelli critici di fame. Le malattie si stanno diffondendo rapidamente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che il bilancio delle vittime per malattia e stenti nei mesi a venire potrebbe oscurare il numero delle persone uccise in guerra che finora, secondo il Ministero della salute di Gaza, sono più di 24.000, per la maggior parte donne e bambini. Non c’è acqua pulita, non c’è abbastanza cibo, benzina, il 70% degli ospedali di Gaza non è servibile. La piccola quantità di aiuti umanitari consegnata a Gaza non copre le esigenze della popolazione.

We immagine it’s hard to satisfy basic needs. You have reported a great difficoulty for women in Gaza. Tell us about it, please.

Women and girls in Gaza are experiencing unprecedented levels of violence, making the besieged territory one of the world’s most dangerous places for women right now, women and girls in Gaza are being killed and injured at a horrifying rate, having their essential rights to food, water and healthcare denied daily, while undergoing immense psychological strain and trauma after two months of living in terror. More than 7,000 women have been killed since Israel waged war on Gaza following the October 7 . Meanwhile every day is a desperate struggle for them to meet their most basic needs.

There are around 50,000 women in Gaza are pregnant. Some 180 soon-to-be mothers are risking their lives each day to give birth without adequate medical care by undergoing caesareans and emergency operations without sterilization, anesthesia, or painkillers. at least 800,000 women have been displaced from their homes in Gaza. Many women are now living in extremely overcrowded facilities – most of which have one shower for every 700 people and one toilet per every 150 people. There is little or no water for them to wash with, no privacy, no soap for them to keep themselves clean and no sanitary products.

At least two mothers are killed every 60 minutes, while seven women are killed every two hours in the besieged enclave, Imagine having to manage your period with no period products, toilet paper or soap, and no chance of being able to wash yourself…This is the reality for hundreds of thousands of women and girls in Gaza right now. Women and girls in Gaza are resorting to unsafe ways of managing their periods amid a severe shortage of period products and catastrophic humanitarian conditions. ActionAid has heard that some displaced women living in Rafah are so desperate they are cutting out small pieces of the tents they rely on for shelter from the cold and rain to use as a substitute for period products, risking infection. The lack of water means keeping clean is near impossible, with women telling us they have gone for weeks without showering.

Immaginiamo che anche l’espletamento dei bisogni primari sia ormai difficile. Voi avete segnalato una grande difficoltà che incontrano le donne. Ce ne vuole parlare?

Le donne e le ragazze stanno sperimentando livelli di violenza senza precedenti, ciò rende il territorio assediato uno dei posti più pericolosi al mondo per le donne; in questo preciso istante donne e ragazze a Gaza sono uccise e ingiuriate a un ritmo spaventoso, vedendosi negare ogni giorno i diritti basilari al cibo, all’acqua e alla salute. Sono immense le pressioni e i traumi psicologici che subiscono dopo due mesi che vivono nel terrore. Più di 7.000 donne sono state uccise da quando Israele ha deciso di ingaggiare la guerra dopo il 7 ottobre. Nel frattempo soddisfare le necessità più basilari rappresenta per loro una lotta disperata ogni giorno.

A Gaza ci sono circa 50.000 donne incinte. Di queste 180 prossime al parto rischiano la vita ogni giorno a dare alla luce i loro bambini senza adeguate cure mediche, sottoposte a cesarei e interventi d’urgenza senza sterilizzazioni, anestesia o antidolorifici. Almeno 800.000 donne sono state costrette a lasciare le loro case a Gaza. Molte donne stanno vivendo ora in ricoveri sovraffollati – la maggior parte di questi ha una doccia per 700 persone e una toilet per 150 persone. C’è poca acqua, a volte manca completamente, per lavarsi senza privacy, senza sapone per l’igiene personale o prodotti sanitari.

Almeno due madri sono uccise ogni 60 minuti, mentre 7 donne sono uccise ogni due ore nell’enclave assediata. Immaginate di dover gestire le vostre mestruazioni senza i prodotti mestruali, carta igienica o sapone, senza la possibilità di lavarvi… Questa è la realtà per centinaia di migliaia di donne e ragazze a Gaza adesso. Le donne e le ragazze stanno ricorrendo a metodi insicuri per gestire le mestruazioni in una situazione di forte carenza di prodotti mestruali e catastrofiche condizioni umanitarie. ActionAid ha saputo che alcune donne sfollate a Rafah sono così disperate che stanno tagliando piccoli pezzi delle tende, con le quali si proteggono dal freddo e dalla pioggia, e li sostituiscono ai prodotti mestruali, rischiando infezioni. La penuria di acqua rende quasi impossibile per le donne che ci raccontano di aver trascorso settimane senza farsi una doccia.

Why is it so difficoult receive even basic humantiarian aid?

The delivery of lifesaving assistance to Gazans is being hindered by Israel control through the Israeli inspection process for aid which takes a long time. There is a small amount of humanitarian aid which is around from 100 -200 aid truck everyday. there aren’t enough trucks or fuel inside Gaza to distribute the aid; mechanisms to protect humanitarian workers are unreliable; and commercial goods have only just begun to trickle in. Frequent telecommunications blackouts complicate the work of aid workers and aid organizations.

On average, 100 to 200 trucks get through to Gaza each day. Before the war, that number was about 500, many carrying commercial goods. Since Oct. 7, Israel blocked the entry of commercial trucks to Gaza. The flow resumed in mid-December but has been limited and sporadic Aid flowing into Gaza has primarily transited the Rafah border crossing with Egypt. While the gates there are operated by Egyptian and Palestinian officials, nothing can enter without an inspection by Israeli officials. Aid groups describe this as a convoluted and time-consuming process.

Com’è possibile che abbiamo tanta difficoltà a passare anche i più elementari aiuti umanitari?

La consegna di assistenza salvavita ai cittadini di Gaza viene ostacolata dalla prassi dei controlli ispettivi seguita da Israele per gli aiuti che prende molto tempo. C’è una piccola quantità di aiuti umanitari che circola da 100-200 camion ogni giorno. Non ci sono abbastanza camion o benzina all’interno di Gaza per distribuire gli aiuti; i meccanismi di protezione per i volontari sono inaffidabili; e i beni commerciali hanno appena iniziato a deperirsi. Frequenti blackout delle telecomunicazioni complicano il lavoro dei volontari e delle organizzazioni umanitarie.

In media, attraversano Gaza 100-200 camion ogni giorno. Prima della guerra, quel numero si aggirava intorno ai 500 e molti trasportavano prodotti commerciali. Dal 7 ottobre, Israele ha bloccato l’entrata dei camion con prodotti commerciali a Gaza. Il flusso è ripreso a metà dicembre ma è stato limitato e gli aiuti sporadici che circolano all’interno di Gaza sono transitati principalmente per Rafah al confine con l’Egitto. Mentre gli ingressi sono gestiti da funzionari egiziani e palestinesi, nulla può entrare senza un’ispezione degli ufficiali israeliani. I gruppi di aiuto descrivono questo processo come contorto e che comporta un enorme dispendio di tempo.

If ther’s no ceasefire, what do you predict will happen in Gaza?

If there is no ceasefire, this means that more lives will be lost ,more children will be killed by airstrikes, starvation, diseases , thirsty , lack of clear water, coldness,lack of medical care. More destruction of infrastructure will continually be carried out.

Se non ci sarà un cessate il fuoco a breve, cosa prevede che accadrà a Gaza?

Se non ci sarà un cessate il fuoco, vuol dire che ancora più vite andranno perse, più bambini saranno uccisi da attacchi aerei, stenti, malattie, sete, penuria di acqua pulita, freddo, penuria di cure mediche. Saranno distrutte sempre più infrastrutture.

Wich appeal do you want to launce to Italians, Europeans, the Whole world?

We urge Italian, European and the whole world to keep demanding ceasefire and asking their government to practice pressure on Israel to adhere to international law

Che appello vuole lanciare agli italiani, gli europei, al mondo intero?

Noi sollecitiamo gli italiani, europei e il mondo intero a continuare a pretendere il cessate il fuoco e a chiedere ai loro governi a fare pressione su Israele ad aderire alla legge internazionale.

Foto di copertina e video gentilmente concessi da ActionAid

Serena Bonvisio

Giornalista pubblicista, ha al suo attivo collaborazioni con diverse testate locali e nazionali, nonché esperienza di radio e ufficio stampa. Il web è come il primo amore... non si scorda mai.

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Serena Bonvisio

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