Lo spettacolo naturale dell'imbrunire trasmette da suggestioni che artisti di ogni genere hanno recepito trasferendole su carta, su tela o su fotogramma
Il tramonto è uno dei momenti più affascinanti della giornata, in cui il cielo si tinge di sfumature calde e avvolgenti, e la luce del giorno lentamente si trasforma in ombra. Lo spettacolo naturale che si verifica all’imbrunire trasmette da suggestioni che artisti di ogni genere, dagli scrittori ai pittori e ai registi, hanno recepito trasferendole su carta, su tela o su fotogramma. È un momento in cui il cielo diventa palcoscenico e la natura si trasforma in una sublime opera d’arte.
Nella poesia, il tramonto è vissuto come un momento di riflessione, di nostalgia o di contemplazione. Nella sua “Tramonto”, José Saramago parte dalla descrizione di un paesaggio reale per arrivare al racconto di un paesaggio del cuore.
Giuseppe Ungaretti, maestro dell’ermetismo, ha saputo in poche righe restituire la magia del tramonto, nella poesia “Tramonto”, paragonandolo a un’oasi bramata dal nomade che vaga nel deserto.
“Portami il tramonto in una tazza” è una delle poesie più romantiche di Emily Dickinson. La natura, con tutte le sue meraviglie, è il centro di un mondo che prende vita grazie all’amore. In una vita fatta di isolamento e sofferenza, per la poetessa l’unica via di fuga è l’amore.
Il tripudio di colori che esplode al momento del tramonto spinge i pittori a sperimentare nuovi accostamenti cromatici realizzando quadri di grande intensità espressiva.
“Tramonto” di Giorgione è uno di quei quadri in cui il paesaggio, vero protagonista dell’opera, ispira un senso di quiete e serenità. Le rocce dipinte sulla destra e gli alberi a sinistra fanno da cornice a un paesaggio di campagna che potremmo definire idilliaco. Delle case di un borgo e accanto un lago sono invase dalla luce dorata del sole al tramonto.
“Tramonto a Venezia” di Claude Monet è un classico esempio di pittura impressionista. L’impressionismo fece del trionfo del colore sulle forme la sua cifra stilistica. Il nero fu per lo più bandito. Anche le ombre, infatti, erano realizzate utilizzando sfumature di colore più scure. Nel quadro di Monet, la basilica di San Giorgio Maggiore ha contorni molto sfumati che si perdono nell’azzurro e nei toni dell’arancio che riflettono il fuoco del tramonto.
Ma cosa rende il tramonto così irresistibile per gli artisti di ogni epoca e genere? Forse è la sua capacità di suscitare emozioni profonde e universali, di trasportare lo spettatore in un mondo di bellezza e serenità, di offrire un momento di contemplazione e di connessione con la natura e con se stessi. O forse è semplicemente la sua straordinaria bellezza, che continua a incantare e ispirare chiunque abbia la fortuna di assistere a uno di questi spettacoli della natura.
In copertina foto di Roman Grac da Pixabay
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