Categorie: Fatti

Terremoto, via libera Ue ai fondi per gli agricoltori

Via libera Ue ai fondi per gli agricoltori danneggiati dal terremoto. L’Unione europea ha dato la disponibilità a integrare la quota dei 21 milioni di euro di fondi comunitari ricevuti a luglio 2016, stanziata per le regioni colpite dal sisma, con fondi nazionali fino al 200%.

La Commissione europea aumenterà dall’85 al 100% la percentuale di pagamenti anticipati per alcune misure di sviluppo rurale e rinvia da marzo a giugno 2017 il termine per la presentazione delle relazioni sui controlli relativi ad alcune misure. L’esecutivo Ue accoglierà poi la richiesta dell’Italia di aumentare i settori per i quali ha già autorizzato i pagamenti anticipati per alcuni regimi di pagamento diretto e ha acconsentito ad anticipare il pagamento di alcune misure di sviluppo rurale.

Infine la politica di sviluppo rurale dell’Ue può finanziare il ripristino del potenziale agricolo e forestale danneggiato dal recente terremoto con la riassegnazione di fondi finalizzata a rafforzare le misure già disponibili che può essere adottata rapidamente con le proposte di modifica dei programmi regionali, come emerso dall’incontro tra il Commissario Ue per l’agricoltura Phil Hogan e Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole.

Agli allevatori verrà erogato un sostegno per animale allevato per un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma, ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino. Un intervento importante che deve essere attuato in tempi brevi con procedure semplici e senza costi per le imprese costrette già a fare in conti con i ritardi accumulati a livello regionale nel garantire ricoveri alle persone e agli animali con le difficoltà accresciute dal maltempo.

A cinque mesi dalle prime scosse di terremoto sono state, infatti, completate solo 77 delle 635 stalle mobili previste, appena il 12 per cento, con la percentuale di realizzazione che però scende addirittura nelle Marche allo 0,5 per cento delle strutture, secondo il drammatico bilancio tracciato dalla Coldiretti nelle campagne delle aree colpite dal sisma iniziato il 24 agosto scorso che ha devastato i territori di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove sono peraltro aumentate le esigenze con gli ultimi crolli.

Redazione CinqueColonne

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