Categorie: News

Tra condizione della donna e teatro

Ritratto di donna araba che guarda il mare è un testo sulla condizione della donna e sul potere dell’uomo. Una lotta verbale che genera distanza e alimenta incomprensioni. Una riflessione non scontata su migrazione e scontri tra culture, e allo stesso tempo un’esplorazione della possibilità del tragico nella contemporaneità.

Davide Carnevali, autore teatrale tra i più apprezzati, specialmente all’estero, con Ritratto di donna araba che guarda il mare vince nel 2013 il Premio Riccione per il Teatro. Quello di Carnevali è un testo fortemente allegorico. L’uomo europeo e la donna araba portano con loro i valori di culture differenti, di popoli per sensibilità lontani tra loro, ma accomunati dal fatto di affacciarsi sul Mediterraneo. Culla dell’Europa e allo stesso tempo campo di conquista: militare, politica ed economica da parte dell’occidente.

Ritratto di donna araba che guarda il mare: la trama
Un europeo, un turista, in una città senza nome del Nordafrica incontra una giovane donna una sera al tramonto davanti al mare. Questa fotografia o meglio questo disegno tratteggiato in fretta, è il principio della storia. Dieci frammenti, dieci istantanee che, nella loro sospensione, ricordano certe visioni del pittore Edward Hopper. Attraverso il susseguirsi degli incontri di queste due figure tra le strade della vecchia città, permane la sensazione di una sospensione del tempo. Esso è scandito non dall’orologio ma dai movimenti della parola. Una parola sempre sfuggente, precaria, ambigua che tenta di farsi ponte tra culture tra loro lontane. Si procede per associazioni, contrasti e come un puzzle, pezzo dopo pezzo si intravede il disegno finale.

Per l’autore, la parola teatrale non soggiace all’interpretazione quotidiana. La parola contiene diverse possibilità, diverse interpretazioni. Lo spazio ideato dal regista Claudio Autelli crea un alfabeto originale dove far risuonare in tutta la sua ambiguità  la storia tra l’uomo e la donna, tra l’uomo e la gente della città vecchia. Esiste un quinto personaggio che contiene tutti gli altri: la città. Essa è  la piattaforma sulla quale costruire il loro gioco, dentro la quale, l’europeo intraprenderà un viaggio che lo costringerà a ingaggiare un corpo a corpo con la propria coscienza.

Redazione CinqueColonne

Condividi
Pubblicato da
Redazione CinqueColonne

Articoli Recenti

La maschera del diavolo di Antonella Fiaschi

L’avvocata Caterina Novelli alle prese con un nuovo e intricato caso nella “maschera del diavolo”,… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Politica spagnola: il paese attende le scelte di Pedro Sánchez

La politica spagnola è in attesa ansiosa della decisione di Pedro Sánchez, il capo del… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Comicon Napoli 2024: un successo strepitoso?

Sta volgendo al termine la ventiquattresima edizione di COMICON, il festival internazionale di cultura pop… Continua a leggere

28 Aprile 2024

I blues metropolitani

San Giovanni a Teduccio è un quartiere della periferia est di Napoli, sul mare Continua a leggere

28 Aprile 2024

Ragni Australia: il loro viaggio fino al Regno Unito

50 specie di ragni non autoctoni, tra cui i ragni d'Australia, stanno invadendo il Regno… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Questo sito utilizza cookie di profilazione tecnici e di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione e/o accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più, clicca su " Desidero più informazioni su Cookie e Privacy", per la Cookie Policy dove è possibile avere informazioni per negare il consenso all'installazione dei cookie e sulle nostre politiche in termini di Privacy Policy

Leggi di più