Al Trianon Viviani, ritornano i Virtuosi di san Martino con il loro ultimo spettacolo Totò che tragedia!.
Questo omaggio al principe della risata era stato presentato l’anno scorso, proprio nelteatro del popolo di Forcella, nell’àmbito della rassegna Totò: l’Arte e l’Umanità, promossa dalla Regione Campania e dalla fondazione Campania dei Festival, con cofinanziamento del Poc Campania 2014-2020, in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande artista.
I Virtuosi, che nel 2014 si sono aggiudicati il prestigioso premio Ciampi, lavorano sulla rivisitazione di materiale di repertorio, attingendo alla tradizione della canzone popolare degli anni Trenta in una formula che occhieggia alla musica “colta” e al teatro, tra avanspettacolo e opera.
Con una drammaturgia scritta da Roberto Del Gaudio, in Totò che tragedia! fanno il racconto di un doppio binario di dolore e di gioia, di parole e musica, sul quale si fonda il mito del principe de Curtis. Nello spettacolo, prodotto da Teatri uniti, i Virtuosi interpretano il repertorio del grande attore, scoprendone anche il mondo più privato e una storia sentimentale poco nota: il tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola, il cui tragico epilogo fa da contraltare alla potenza spettacolare di uno dei maggiori comici del Novecento.
Il punto di partenza è la militanza artistica di Totò nell’avanspettacolo e nella rivista; le sue frequentazioni con i De Filippo al teatro Nuovo di Napoli, e poi con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Nino Taranto e Mario Castellano, nella costruzione della sua personale macchina comica: il burattino, il cantante, l’attore, l’autore, facoltà virtuosistiche rivolte all’arte della risata. Ma dietro questa c’è l’uomo e la sua storia con Liliana, la sua “militanza sentimentale”.
Il quintetto dei Virtuosi di san Martino è composto dal cantante-attore Roberto Del Gaudio, il violoncellista Federico Odling, che ha curato anche le rielaborazioni musicali, il flautista Vittorio Ricciardi, il violinista Carmine Ianniciello e il chitarrista Carmine Terracciano.
Hanno collaborato all’allestimento dello spettacolo Lucio Sabatino per il disegno delle luci, l’assistente alla regia Victoria De Campora e il direttore tecnico Lello Becchimanzi.
Al Trianon Viviani, ritornano i Virtuosi di san Martino con il loro ultimo spettacolo Totò che tragedia!.
Questo omaggio al principe della risata era stato presentato l’anno scorso, proprio nelteatro del popolo di Forcella, nell’àmbito della rassegna Totò: l’Arte e l’Umanità, promossa dalla Regione Campania e dalla fondazione Campania dei Festival, con cofinanziamento del Poc Campania 2014-2020, in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del grande artista.
I Virtuosi, che nel 2014 si sono aggiudicati il prestigioso premio Ciampi, lavorano sulla rivisitazione di materiale di repertorio, attingendo alla tradizione della canzone popolare degli anni Trenta in una formula che occhieggia alla musica “colta” e al teatro, tra avanspettacolo e opera.
Con una drammaturgia scritta da Roberto Del Gaudio, in Totò che tragedia! fanno il racconto di un doppio binario di dolore e di gioia, di parole e musica, sul quale si fonda il mito del principe de Curtis. Nello spettacolo, prodotto da Teatri uniti, i Virtuosi interpretano il repertorio del grande attore, scoprendone anche il mondo più privato e una storia sentimentale poco nota: il tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola, il cui tragico epilogo fa da contraltare alla potenza spettacolare di uno dei maggiori comici del Novecento.
Il punto di partenza è la militanza artistica di Totò nell’avanspettacolo e nella rivista; le sue frequentazioni con i De Filippo al teatro Nuovo di Napoli, e poi con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Nino Taranto e Mario Castellano, nella costruzione della sua personale macchina comica: il burattino, il cantante, l’attore, l’autore, facoltà virtuosistiche rivolte all’arte della risata. Ma dietro questa c’è l’uomo e la sua storia con Liliana, la sua “militanza sentimentale”.
Il quintetto dei Virtuosi di san Martino è composto dal cantante-attore Roberto Del Gaudio, il violoncellista Federico Odling, che ha curato anche le rielaborazioni musicali, il flautista Vittorio Ricciardi, il violinista Carmine Ianniciello e il chitarrista Carmine Terracciano.
Hanno collaborato all’allestimento dello spettacolo Lucio Sabatino per il disegno delle luci, l’assistente alla regia Victoria De Campora e il direttore tecnico Lello Becchimanzi.
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