Grande Jazz venerdì 14 aprile al Moro di Cava de Tirreni. Ad esibirsi sul palco una superband con i due musicisti italiani più amati dal pubblico: i trombettisti Fabrizio Bosso e Enrico Rava.
La formula scelta per quest’incontro è quella del quartetto, (a completare la line up ci saranno: Julian Oliver Mazzariello – pianoforte; Jacopo Ferrazza – contrabbasso e Nicola Angelucci – batteria) formazione che rappresenta il puro e semplice jazz, con tutto il repertorio di virtuosismi e l’incredibile inventiva che contraddistingue questa scelta. È questa la formazione che offre il terreno comune più adatto per incontri al vertice: e tale è quello tra Bosso ed Enrico Rava, che solo sporadicamente hanno suonato insieme, sostenuti dal quartetto ufficiale di Bosso. Un incrocio di trombe tutt’altro che usuale che porta sullo stesso palco i più importanti rappresentanti di due diverse generazioni del jazz italiano.
Una carriera in continua e inarrestabile ascesa quella di Fabrizio Bosso, a partire dall’esordio, immediatamente sensazionale, con il disco Fast Flight (2000). Da allora ha collaborato con i migliori jazzisti italiani (Stefano Di Battista, Paolo Fresu, Flavio Boltro), ma ormai siamo abituati ad ascoltarlo soprattutto in veste di leader: dai suoi sestetti (celebre il Latin Mood), quintetti e quartetti sino a formazioni più piccole e fortemente caratterizzate nei programmi musicali (come lo Spiritual Trio). Frequenti sono poi i suoi accostamenti ad altri musicisti di grande caratura: è il caso dei duetti con Antonello Salis, Luciano Biondini, Irio De Paula, Julian Oliver Mazzariello.
Parallelamente alla sua intensa attività jazzistica, Bosso ha sempre frequentato anche i palchi (e i dischi) del pop nazionale, usandoli come utilissimo trampolino per la sua visibilità e sempre figurando in contesti che ne hanno messo in risalto le qualità di solista: con Sergio Cammariere, Raphael Gualazzi, Mario Biondi, Nina Zilli, Nicola Conte… Enrico Rava (nato nel 1939 a Trieste) si ispira inizialmente a figure carismatiche come Chet Baker e Miles Davis. Si avvicina però ben presto all’avanguardia, suonando con Gato Barbieri, Don Cherry, Mal Waldron e Steve Lacy (e poi durante la sua permanenza negli USA con Roswell Rudd, Cecil Taylor, Carla Bley). La personalità di Rava è unica per il modo in cui ha saputo passare con risultati sempre memorabili dalla musica di ricerca a un jazz instradato nel solco di una tradizione in progress.
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