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Violazione del copyright: OpenAI e Meta citate da alcuni autori

Chi è responsabile della violazione del copyright? L'IA stessa? L'azienda o l'individuo che ha creato o utilizzato l'IA?

La violazione del copyright da parte dell’intelligenza artificiale (IA) è un tema che sta diventando sempre più rilevante con l’evoluzione e l’uso sempre più diffuso di queste tecnologie. Mentre l’IA offre molte opportunità innovative per migliorare e facilitare diverse attività, può anche infrangere le leggi sul copyright in modi che sono ancora oggetto di dibattito e discussione.

L’IA è in grado di creare nuovi contenuti in modo autonomo, come ad esempio creare musica, design, testi e molto altro. Tuttavia, quando l’IA crea opere che violano il copyright di qualcun altro, si pone la questione della responsabilità di queste azioni. Chi è responsabile della violazione del copyright? L’IA stessa? L’azienda o l’individuo che ha creato o utilizzato l’IA? Queste domande stanno ancora cercando di trovare una risposta.

Un esempio di violazione del copyright da parte dell’IA si può riscontrare nel settore musicale. L’IA è sempre più in grado di creare brani musicali originali e di alta qualità, ma spesso può accadere che l’IA utilizzi campioni o parti di opere protette da copyright, senza il permesso del detentore dei diritti. In questi casi, è difficile stabilire chi sia responsabile di tale violazione. L’IA potrebbe non avere la consapevolezza delle normative sul copyright e potrebbe essere l’utente o l’azienda che la possiede a dover rispondere per le azioni dell’IA.

Violazione del copyright. Sviluppi

La violazione del copyright da parte dell’IA presenta anche sfide nel monitoraggio e nell’applicazione delle leggi. Poiché l’IA può creare e condividere contenuti autonomamente, diventa difficile individuare e fermare la diffusione di opere protette da copyright. Ciò solleva la necessità di sviluppare nuovi metodi e strumenti per il monitoraggio delle violazioni del copyright da parte dell’IA.

Alcune soluzioni proposte includono l’implementazione di sistemi di identificazione dei diritti d’autore che permettano di riconoscere automaticamente il possesso dei diritti e di impedire la diffusione non autorizzata delle opere protette. Tuttavia, ciò comporta anche il rischio di limitare la creatività e l’innovazione. Se l’IA fosse in grado di creare qualcosa di originale e proteggerlo con copyright, potrebbe essere difficile distinguere tra violazione e utilizzo consentito.

Sarà necessario un lavoro collaborativo tra governi, industrie e comunità per sviluppare soluzioni efficaci per affrontare questa questione in rapida evoluzione.

Intervista a cura di Serena Bonvisio

Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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