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Violenza di genere: gli studenti diventano sentinelle anti-abusi

In Campania il 73% delle ragazze tra i 14 e i 19 anni dichiara di aver paura di subire violenza dal partner, con un rischio effettivo di violenza di genere triplicato per le ragazze tra i 16 e i 24 anni.

In Campania il 73% delle ragazze tra i 14 e i 19 anni dichiara di aver paura di subire violenza dal partner, con un rischio effettivo di violenza di genere triplicato per le ragazze tra i 16 e i 24 anni, mentre 1/3 degli adolescenti ha fatto esperienze di violenza all’interno della propria relazione di coppia (Rapporto BES 2020). 

Come contribuire alla prevenzione della violenza di genere tra i più giovani? Come riconoscere la cosiddetta Online Teen Dating Violence (OTDV). Una proposta arriva dal progetto “Ctrl + Alt + Del” ideato e realizzato da un partenariato internazionale che vede insieme il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli “Federico II”, Protom, Roots In Action e LUCA School of Arts. Il lavoro è stato co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca “Rights, Equality and Citizenship”.

“Ctrl + Alt + Del” prevede un mix di azioni studiate per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza on line: rilevazione della conoscenza e riconoscimento della violenza diffusa tra i professionisti, laboratori espressivi di musicoterapia con gli studenti, formazione dei docenti e dei professionisti di settore, formazione degli studenti in qualità di tutor, formazione dei genitori ad opera dei figli già formati e una vera e propria campagna di sensibilizzazione con le testimonianze dei ragazzi.

Il progetto “Ctrl + Alt + Del” coinvolge cinque scuole secondarie di II grado di Napoli e provincia, 200 Studenti tra i 13 e i 19 anni, 40 Insegnanti, 40 Professionisti, 80 Genitori. 

Nell’ambito delle azioni messe in campo viene sviluppato un innovativo modello teorico-operativo di intervento a carattere preventivo basato su modalità di consapevolizzazione focalizzate sull’esperienza emozionale. Saranno impiegate tecniche espressive tra cui gli sceneggiati e la musicoterapia, per facilitare l’elaborazione di contenuti emotivi e dinamiche relazionali difficili da “mettere-in-parola”. Inoltre gli studenti saranno coinvolti in attività di gruppo per l’esplorazione e la condivisione delle tematiche affrontate come la violenza di genere.

Aspetto innovativo del progetto sarà il coinvolgimento degli studenti in qualità di tutor. I ragazzi infatti, dopo il periodo di formazione, diventeranno attori protagonisti dell’attività di informazione e sensibilizzazione sui rischi del web nella gestione delle proprie relazioni intime. Gli studenti utilizzeranno la tecnica del Visual Storytelling: strategia di comunicazione fondata sull’uso delle immagini come trasmissione diretta ed immediata di valori e concetti. Grazie all’ampio utilizzo che quotidianamente i ragazzi fanno delle stories come mezzo di espressione e di relazione, la campagna di comunicazione e sensibilizzazione potrà̀ raggiungere in maniera più̀ efficace la popolata rete di adolescenti presenti sui social. L’innovativo progetto ha preso formalmente il via con un evento digitale nel quale i diversi partner hanno presentato i risultati delle ricerche, i risultati delle interviste a interlocutori privilegiati e le metodologie in campo.

 “L’online può essere occasione di abuso di potere sull’altro e invasione violenta nella  sfera privata del partner; è una nuova forma di violenza  che lede la inviolabilità della persona nei legami emozionali”– dichiara Caterina Arcidiacono, psicologa analista, professore ordinario di psicologia di comunità dell’Università Federico II di Napoli.  

La violenza on line è un fenomeno ancora troppo poco esplorato e poco combattuto. Ci siamo dentro, con poca consapevolezza, noi adulti e anche i nostri figli e gli adolescenti – spiega Sergio Cotecchia, Research Lab Manager di Protom. “Sentiamo il bisogno di mettere a disposizione di una efficace azione di prevenzione tutta le nostre competenze e risorse umane per offrire un contributo al cambiamento culturale”.

Leonardo Olcesi

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