Uscirà il 31 gennaio nelle sale cinematografiche italiane, il film documentario tratto dall’emozionante reportage di guerra Another Day of Life del grande giornalista polacco Ryszard KapuÅ›ciÅ„ski.
I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection presentano al pubblico una pellicola di Raúl de la Fuente e Damian Nenow premiato come miglior film d’animazione agli European Film Awards 2018. Ancora un giorno è un film originale perché unisce 60 minuti in stile graphic novel e 20 minuti di riprese documentarie; un team affiatato di 200 persone tra grafici, animatori e artisti avvincono lo spettatore con una pellicola che combina documentario, live acting, sequenze animate, graphic novel e visoni surreali.
Il film trasporta il pubblico in Angola nel 1975, un paese straziato dalla guerra civile iniziata in quell’anno e terminata, purtroppo, solo nel 2002.Nel corso del conflitto, due fazioni liberali (il Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola e l’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola) si contendono la lotta per il potere, ma non potendo farcela da soli si rivolgono alle grandi potenze mondiali che si schierano a favore dell’una e dell’altra parte. Ecco allora che il conflitto interno si sposta sullo scacchiere internazionale e diventa un braccio di ferro tra i due rivali di sempre, la Russia e gli Usa, che, nella cornice della Guerra Fredda, danno man forte alle fazioni che chiedono aiuto.
KapuÅ›ciÅ„ski, che nel suo splendido e crudo reportage vive il conflitto nei suoi momenti più pericolosi, riporta il dramma delle persone che incontra nel suo cammino, di quelli più deboli e indifesi che gli sussurrano continuamente «Fai in modo che non ci dimentichino». Lui allora comincia a scrivere, ma poi entra in conflitto con se stesso e il suo lavoro. All’improvviso viene a conoscenza di una notizia che potrebbe cambiare le sorti della Guerra Fredda, e allora entra in crisi. Rivelare la notizia è obbligo del giornalista e del corrispondente (KapuÅ›ciÅ„ski era corrispondente estero in Africa per l’Agenzia Stampa Polacca), tuttavia, la sua diffusione comporterebbe, inevitabilmente, la morte di una marea di gente innocente.
Inoltre, KapuÅ›ciÅ„ski si rende conto che raccontare in modo imparziale i fatti significa omettere una parte fondamentale del dramma di quel paese e cioè le sofferenze della gente, i loro racconti e le loro speranze che non vogliono restare relegate in quel paese, ma arrivare alle orecchie e ai cuori del resto del mondo. KapuÅ›ciÅ„ski quindi vive un conflitto personale profondo e da quel momento comincia ad operare una lenta ma inesorabile trasformazione, umana e professionale.
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