Caro Dio,
ti scrivo questa mail anche se non sono sicura che ti arrivi perché non so se esisti e, in caso affermativo, devi ricevere troppa posta fra richieste e lamentele. La mia mail è diversa: le mie richieste e le mie lamentele sono tutte per gli umani. Io voglio solo condividere con te un segreto.
Sembra assurdo perché dicono che tu vedi tutto e sai tutto. Forse in mezzo a tante cose e a tanta confusione, qualcosa potrebbe esserti sfuggita. Voglio raccontarti che mia sorella mi ha sempre detto, in gran segreto, che era stata lei a darmi alla luce. In questo caso quella che io ho sempre chiamato mamma, in realtà, sarebbe mia nonna.
Ora, io non ti sto chiedendo niente. Non mi interessa. Mamma, nonna… io amo tutte e due allo stesso modo. Ti ho detto che non ho richieste da farti. Scusami, ho cambiato idea. Se hai tempo, spazio, voglia, quando incontri mio padre -che poi è mio nonno- per favore, castigalo con tutti i mezzi a tua disposizione.
Non per me, ma per il dolore che vedo negli occhi di mamma e di nonna, per tutte le volte che non riescono a guardarmi negli occhi e a ridere con me. Per quella vergogna che non sempre riescono a nascondere.
Sempre tua
Per l’immagine ringraziamo il fotografo, Flavio Ferraro, che ha gentilmente concesso l’uso della sua fotografia