Categorie: Fatti

DENUNCIATO PER RAZZISMO IL SINDACO DI BERNA PER LE RIPETUTE BATTUTE ANTITALIANE

Le ripetute battute antitaliane del sindaco di Berna, Alexander Tschäppät, due settimane e mezzo fa dell’ambito dello spettacolo itinerante “Das Zelt” (Il tendone) avranno conseguenze in tribunale

Non fa ridere un personaggio pubblico, specie se non è un comico ed occupa il posto di primo cittadino di una capitale europea quando vuol mostrarsi simpatico a suon di spiritosaggini razziste. E così le ripetute battute antitaliane del sindaco di Berna, Alexander Tschäppät, due settimane e mezzo fa dell’ambito dello spettacolo itinerante “Das Zelt” (Il tendone) avranno conseguenze in tribunale. È stato un avvocato di Basilea a decidere di denunciarlo dopo che “si è espresso in modo offensivo contro gli italiani”. A riferirlo l’edizione online della “Nordwestschweiz” che aveva pubblicato il documento una lettera indirizzata al Ministero pubblico bernese da parte del legale Carlo Alberto Di Bisceglia. Tschäppät invitato sul palco durante lo show aveva chiesto perché gli italiani fossero in generale così bassi. “La mamma – aveva poi spiegato il sindaco della città federale – dice loro di non crescere. Se diventi grande, devi andare a lavorare”. Il sindaco di Berna aveva anche raccontato con stupore di un napoletano impegnato in molti lavori accessori e aveva chiesto: “Potete immaginarvelo? Un meridionale che lavora troppo?”. Sarà giusto o meno portare un politico in tribunale, ma per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” sono fatti che denotano l’antitalianità dilagante al di là delle Alpi anche da parte di chi dovrebbe dare l’esempio ed a nulla valgono le tiepide scuse del primo cittadino dopo la denuncia. Comunque l’avvocato basilese, per il quale si è trattato di denigrazioni e discriminazioni della dignità di un gruppo etnico chiaramente definito, ha significativamente sottolineato come il caso fosse ancora più grave giacché si è trattato di apparizioni pubbliche del sindaco.

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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