Specchi & Doppi

E’ giusta l’ossessionante richiesta di armi dall’Ucraina?

Continuare a giocare a Risiko, sostenendo militarmente l'Ucraina, non è solo miope ma al limite del sadico

E’ giusta l’ossessionante richiesta di armi dall’Ucraina? Da sessanta giorni, più o meno, vi siete mai posti questa domanda? Noi crediamo che tutti ci siamo posti il quesito almeno una volta, almeno per semplice curiosità senza pensare di essere grandi esperti di assetti geopolitici internazionali.

Una domanda legittima che nasconde, ma nemmeno poi tanto, un dubbio legittimo che non riusciamo a capire non attanagli le menti eccelse che stanno trattando il conflitto russo-ucraino da tanto tempo ormai. Un dubbio che non ha nulla a che fare con la volontà o meno di aiutare il popolo ucraino, sia chiaro a tutti, ma che sposta l’attenzione su cosa sia necessario per fermare questa mostruosità.

Crediamo che una cosa sia chiara, come più e più volte sottolineato da Papa Francesco, la violenza porta solo altra violenza in una spirale che tende a non avere mai fine. L’invio delle armi in Ucraina, seppure fatto con scopi di aiuto e supporto non fa null’altro che allungare questo eccidio sempre di più.

Il fallimento delle diplomazie

Ancora più chiaro e lampante è il fallimento delle diplomazie – specie delle tanto rinomante democrazie occidentali – internazionali. Far sedere le due parti al tavole delle trattative, cercare di trovare un terreno comune. Impiantare negoziati di pace duratura, in definitiva, è un compito che richiede perizia e pazienza.

In questa guerra nessuno sembra esserne dotato e nessuno sembra seriamente intenzionato a dotarsene.

La ragnatela di rapporti delle diplomazie sembra del tutto inesistente in Ucraina. Prima ancora di decidere dove e come vedersi sembra che bisogna capire innanzitutto se c’è e chi ha veramente intenzioni di pace. Al momento non s’intravede nulla di tutto ciò.

La pace bisogna volerla in due

La pace bisogna volerla in due, anzi diremmo anche più di due perché di ‘personaggi’ ed istituzioni che soffiano sul fuoco ce ne sono diverse. Il panorama diviene giorno dopo giorno sempre più delineato e chiaro. NATO ed U.E hanno assunto atteggiamenti molto chiari: non sono certo due istituzioni che stanno lavorando per la pace.

Da un lato l’invio ‘spontaneo’ di armi – ma anche di tutto il know how bellico – in Ucraina della NATO e dall’altro quello ‘on demand’ della U.E. non fanno null’altro che spingere la guerra sui binari già intrapresi dando sempre maggiore velocità di movimento alla stessa.

Atteggiamenti che si uniscono alla chiusura totale di qualsiasi dialogo con l’indifendibile Russia non fanno altro che esacerbare gli animi e far credere al popolo ucraino che queste potenze sono al loro fianco. In realtà l’azione portata avanti da NATO ed U.E. più che al fianco dell’Ucraina sembra essere dietro la stessa con un’opera di spinta sempre più unilaterale verso il baratro.

Cosa resterà?

Continuando così, continuando a scegliere la via della dimostrazione di forza difficilmente dell’Ucraina rimarrà qualcosa in piedi. Un atteggiamento irresponsabile tanto più grave quanto perpetrato da parte di chi – almeno l’U.E. – doveva agire in maniera duplice: sostenendo la parte debole in conflitto ma tenendo ben salde fra le mani le redini delle trattative di pace. Quelle trattative che, in verità, non sono mai partite.

Oggi continuare ad assecondare le richieste ucraine di invio di armi non si fa altro che il gioco delle parti. Se si pensa davvero, ma dubitiamo che gli analisti NATO e U.E siano presi da così grossolani errori di valutazione, che così si sta aiutando l’Ucraina allora qualcosa si è inceppato. Sia nella macchina diplomatica internazionale che nella capacità degli Organismi deputati ad incanalare le questioni e gli scontri nella giusta maniera qualcosa non funziona più.

Continuare a giocare a Risiko, sostenendo militarmente l’Ucraina, non è solo miope ma al limite del sadico. Scendano in campo gli operatori di Pace! Smettiamola con quest’atteggiamento da maschi alfa che vogliono solo misurarsi con gli altri sui centimetri dei propri attributi.

I tanti morti finora raccolti dal terreno, l’orrore che abbiamo nostro malgrado visto dove deve arrivare? Cos’altro deve accadere per indurre tutti ad approntare un serio tavolo di Pace? Abbiate pietà del popolo ucraino, smettete di mandarlo al macello. Chiunque ha un minimo di coscienza fermi l’invio delle armi e costringa i russi a sedersi a quel tavolo. Smettiamola di correre verso l’annientamento finale!

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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