Dopo le inchieste sul G8, quelle sul Giubileo, quelle sulla Protezione Civile S.p.A, quelle sulla Cricca, ora siamo approdati alla già ribattezzata.
Dopo le inchieste sul G8, quelle sul Giubileo, quelle sulla Protezione Civile S.p.A, quelle sulla Cricca, ora siamo approdati alla già ribattezzata inchiesta P3
Tradimento! Complotto! Nella favola italiana che ha come protagonista indiscusso il governo di centro destra, democraticamente eletto, e il suo Cavaliere senza macchia e senza paura (?!) si sta scrivendo un nuovo e poco entusiasmante capitolo. Ancora inchieste giudiziarie di una magistratura che nulla ha da fare se non stare lì a spulciare tutto quello che riguarda Arcore e il feudo Italia. Così, tanto per ricapitolare, dopo le inchieste sul G8, quelle sul Giubileo, quelle sulla Protezione Civile S.p.A, quelle sulla Cricca ( le risatine e lo sfregamento di mani l’indomani del sisma abruzzese e la ricostruzione mai partita dell’Aquila) ora siamo approdati alla già ribattezzata inchiesta P3. Qui il cronista, ma il cittadino comune in genere, ha un sobbalzo e una serie di fantasmi si materializzano davanti agli occhi aperti dell’attonito italiano di turno. P3 è l’aggiornamento di P2 e tutti (molto) tristemente sappiamo questo cosa ci ricorda: corruzione politica ed economica, mafia, stragi, servizi segreti deviati; e poi gladio, ustica, italicus, stazione di bologna. Strategia della tensione. Chi credeva di aver dimenticato tutto comincia a prendere i fazzoletti: c’ è da farsi venire i sudori ferddi. L’Italia è cambiata si è cianciato negli ultimi venti anni. Un epoca è finita. La prima Repubblica (anche se chi scrive e qualche esimio costituzionalista vorrebbe conoscere quando è nata la seconda e soprattutto quando è morta la prima) è alle nostre spalle; tutto il marciume è sepolto! Questo ci hanno detto. Falso, falso, falso. Solo bugie asservite agli interessi, non certo pubblici e legali, di chi si è – in manera democratica- impossessato del potere governativo e lo ha sempre esercitato in barba al palese conflitto di interessi, con leggi ad-personam, leggi bavaglio ; in compagnia di condannati per mafia che idolatrano delinquenti acclarati protetti da scudi fiscali e scudi legali con lodi e contro lodi erti solo a difesa personale. Torniamo all’inchiesta e spulciando le agenzie chi sono gli indagati illustri? Dell’Utri. Quel Dell’Utri? Il senatore Dell’Utri? Il braccio destro di Berlusconi? Quello di fresca condanna in secondo grado per associazione esterna di mafia ? Ma no! Invece sì, proprio lui. E poi? Cosentino. Cosentino? Quel Cosentino? Il sottosegretario all’economia? Quello per cui i giudici aveva chiesto l’arresto per connessioni con la camorra? E prima di loro? Falvio Carboni. Quello di tanti anni fa, quello che ricorda ponti di frati inglesi e uomini penzolanti e potenti banchieri vaticani e Sindona, e la loggia massonica deviata P2. Corsi e ricorci storici!
Un bel scossone per il governo, allora. No il premier sdegnato dichara: “Tradimento! Complotto!”.
Eppure… dove l’abbiamo già sentita? Mah, che strana favola: e tutti vissero infelici e scontenti.
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