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Educazione ambientale nelle scuole: i progetti WWF

Tre progetti del WWF Italia (Viva il Lupo, valorizzazione della biodiversità per una pedagogia della natura tra conflitto e resilienza; Mediterraneo plastic free a partire dalle scuole; Urbano, ma non troppo) guidano la graduatoria del bando del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sull’educazione ambientale nei parchi nazionali che si sono classificati al primo, al secondo e al quindicesimo posto su un totale di quarantacinque.

Educazione ambientale nelle scuole: i progetti
Con questi progetti l’associazione, grazie al bando del Ministero, potrà lavorare per far crescere la sensibilità e la cultura ambientale delle nuove generazioni. Convivenza pacifica con i grandi carnivori, turismo sostenibile, riduzione della produzione di rifiuti di plastica, importanza degli spazi verdi urbani saranno i temi trattati dai progetti che coinvolgeranno indicativamente oltre 6.000 ragazzi, 135 tra educatori e docenti sul territorio (con una ricaduta secondaria su 12.000 docenti a livello nazionale).

Il progetto primo classificato “Viva il Lupo”, che in qualche modo anticipa aspetti del Piano Lupo che presto, secondo quanto annunciato del ministero dell’Ambiente, verrà portato in Conferenza Stato-Regioni, ha anche l’importante obiettivo di rilanciare le attività di educazione ambientale nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga colpiti dai terremoti del 2016, puntando sulla valorizzazione di due Centri di Educazione Ambientale del WWF attivi nelle due aree protette.

I tre progetti, pur con temi e obiettivi didattici diversi, mirano a coinvolgere i ragazzi in laboratori che li vedano protagonisti non solo in classe e sul campo. Gli educatori del WWF collaboreranno con gli insegnanti, portando nelle classi un po’ di quella natura che le comunità di cui le scuole fanno parte hanno scelto di tutelare nella forma di un parco nazionale.

Educazione ambientale nelle scuole: il percorso educativo e formativo
La metodologia utilizzata è “fare per capire”, sviluppata e sperimentata dal WWF in oltre 50 anni di esperienze di educazione e interpretazione ambientale. La specifica proposta educativa stimolerà la partecipazione e la socializzazione fra i ragazzi con la condivisione di competenze ed esperienze.

Il WWF Italia apprezza la scelta del Ministero di rilanciare, anche attraverso questo bando, l’educazione ambientale nelle scuole italiane: aver promosso 45 progetti nelle 24 principali aree naturali protette in Italia non solo consente di offrire un percorso educativo e formativo in cui i ragazzi possano sviluppare una maggiore responsabilità e attenzione alle questioni ambientali, ma stimola i parchi stessi a riappropriarsi di una loro funzione principale quale l’educazione alla sostenibilità delle proprie comunità.

Il WWF si augura che proprio da questi progetti, ispirati alla sussidiarietà, alla valorizzazione dei territori, all’interdisciplinarietà, alla continuità dell’apprendimento, possano emergere importanti elementi per la costruzione del Piano nazionale per l’educazione ambientale proprio nello spirito del Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e quello dell’Istruzione che permetterà di educare all’ambiente e alla sostenibilità nei contesti dell’educazione formale (la scuola) e non formale (extrascuola, esperienze associative, aree protette, ecc.).

Pippo Calaiò

Scrivere è vivere. Sintetico motto che racchiude tutta la mia vita fatta di questo mestiere del raccontare da sempre.

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