(Adnkronos) – Questa estate in diverse zone degli Usa si erano accesi i riflettori su una nuova forma di fentanyl ‘mascherato’, il fluorofentanyl, considerato anche 5 volte più potente di una dose normale e ritenuto responsabile di diverse morti per overdose.
Come altre ‘designer drug’ – versioni modificate di sostanze psicoattive esistenti, perlopiù farmaci approvati, costruite in modo da aggirare leggi e controlli – sfuggiva ai test convenzionali. Un team di ricercatori dell’University of British Columbia e del Centro provinciale di tossicologia della Columbia britannica hanno provato ad affrontare questo problema e hanno sviluppato un modo più efficace per scoprire quali nuove designer drug stanno circolando nella comunità.
In uno studio pubblicato su ‘Analytical Chemistry’ hanno dimostrato che la spettrometria di massa ad alta risoluzione può essere utilizzata per analizzare campioni di urina su larga scala e scoprire molecole di sostanze emergenti sfuggite ai precedenti test convenzionali.
L’approccio può essere d’aiuto sul fronte della salute e della sicurezza pubblica, dicono gli esperti, perché consentendo la rapida identificazione di nuove sostanze può salvare vite e guidare risposte cliniche tempestive alle emergenze legate alla droga. Come quella del fentanyl e delle sue versioni ‘mascherate’, appunto.
Fentanyl ‘mascherato’
Con il nuovo metodo di analisi i ricercatori sono stati “in grado di rilevare una serie di sostanze circolanti nel British Columbia che non venivano intercettate dai test esistenti. Ogni volta che emergono nuove droghe a livello locale, queste sono informazioni importanti che i medici e i funzionari della sanità pubblica possono avere”, evidenzia Michael Skinnider, responsabile dello studio e autore principale che ha condotto la ricerca nell’ateneo della British Columbia, assistent professor all’Università di Princeton.
Le designer drug hanno proliferato negli ultimi due decenni nel mercato illegale, osservano gli esperti. Tendono ad essere versioni modificate di altre molecole, con effetti simili ma cambiamenti strutturali appena sufficienti per aggirare le leggi sulla droga.
Alcune possono avvelenare o addirittura uccidere chi le utilizza. Il Centro locale di tossicologia ha identificato oltre 20 diverse sostanze preoccupanti monitorandole dal 2020. I ricercatori hanno utilizzato la spettrometria di massa ad alta risoluzione per rianalizzare più di 12mila campioni di urina raccolti nel British Columbia dal 2019 al 2022.
L’analisi retrospettiva ha evidenziato nuovi oppioidi sintetici, benzodiazepine e stimolanti che erano sfuggiti all’identificazione durante lo screening iniziale. Uno di questi, il fluorofentanyl, è una versione modificata del fentanyl che era assente nei campioni prima della metà del 2022 e poi è aumentata durante gli ultimi mesi dello studio. Ciò suggerisce, ragionano gli autori, che sia stato introdotto nella fornitura di droga locale abbastanza all’improvviso.
Nuova tecnica
Anche alcuni degli altri farmaci hanno avuto picchi distinti durante il periodo di studio di due anni. In genere per confermare la presenza di una droga in un campione, un laboratorio deve prima sapere cosa sta cercando e ottenerlo in forma sintetica. Questo diventa uno ‘standard di riferimento’ che viene utilizzato per sviluppare un test di laboratorio ripetibile, che non lascia dubbi sulla presenza della sostanza. Tuttavia, questi standard di riferimento possono essere difficili da acquisire.
Trovarne centinaia per sostanze che possono essere presenti o meno in una comunità è costoso e poco pratico, quindi i laboratori fanno ipotesi plausibili su quali acquisire. L’obiettivo dello studio era trovare un modo migliore per dare priorità all’acquisizione degli standard di riferimento. E i ricercatori hanno pensato a un nuovo approccio che si basa sull’utilizzo della spettrometria di massa ad alta risoluzione. Un campione di urina va immaginato, spiegano, come un puzzle con tutti i suoi pezzi sparsi sotto forma di molecole.
Controlli
La spettrometria di massa può determinare con precisione il peso e la forma di ciascun pezzo del puzzle, il che aiuta i ricercatori a capire quali si incastrano in combinazioni tipiche delle droghe illegali. Se un laboratorio in qualsiasi parte del mondo ha pubblicato dati su nuove molecole farmaceutiche trovate nei suoi campioni, un laboratorio in British Columbia può confrontare quei dati con i propri e determinare quali farmaci sono più probabilmente presenti a livello locale.
Non è una conferma definitiva, ma è sufficiente per indirizzare il laboratorio verso i giusti standard di riferimento per test più approfonditi. L’analisi retrospettiva dei campioni nell’ambito dello studio ha dimostrato che la strategia può funzionare.
“L’applicazione regolare di questo processo ci consentirà di rispondere molto più rapidamente all’emergere di nuove sostanze e di ridurre notevolmente il tempo che intercorre tra l’introduzione di una droga nella comunità e la nostra capacità di testarla in modo rigoroso”, ha affermato Aaron Shapiro, autore senior dello studio. Il centro di tossicologia sta implementando il nuovo strumento nel suo screening clinico di farmaci e droghe nelle urine e spera di applicarlo ad altri set di dati in futuro.
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