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Guerra in Ucraina: l’emergenza umanitaria continua

8 milioni di persone costrette a lasciare il proprio Paese e 5,3 milioni gli sfollati interni. Sono questi i numeri dell'emergenza umanitaria creata dalla guerra in Ucraina a un anno dall'inizio

La guerra in Ucraina ha generato la crisi di rifugiati più grave e con la crescita più rapida dalla Seconda Guerra Mondiale. Fra le persone che hanno lasciato il Paese, oltre 1 milione e mezzo si trova in Polonia, oltre 480 mila nella Repubblica Ceca e oltre 100 mila in Bulgaria, Moldavia, Romania e Slovacchia. I numeri da soli non riescono però a raccontare fino in fondo questo atroce conflitto. Milioni di bambini, donne e uomini che prima della guerra avevano una vita normale, in poche ore, sono precipitati nella disperazione.

In questo momento stanno affrontando un rigido inverno in case danneggiate o in edifici inadatti a proteggerli dal gelo, senza energia elettrica, riscaldamento e forniture idriche e senza mezzi di sussistenza. Purtroppo, da ottobre in poi, anche l’inverno è stato utilizzato come un’arma. Secondo i dati diffusi dalle autorità ucraine, almeno 12 milioni di persone nel Paese, in questo momento, non hanno accesso all’energia elettrica e al riscaldamento per via dei danni alle infrastrutture causati dai bombardamenti, mentre le temperature continuano a scendere.

Guerra in Ucraina: il sostegno di UNHCR

L’Agenzia ONU per i Rifugiati è operativa in Ucraina prima dello scoppio della guerra, sin dal 1994. Già prima dell’inizio delle ostilità, infatti, aveva messo in atto una serie di misure di preparazione e pianificazione della risposta all’emergenza. Lo stoccaggio e il preposizionamento di beni di prima necessità sia all’interno dei confini che nei Paesi circostanti sono un esempio. Questo ha consentito – nonostante le grandi difficoltà e la velocità con cui la crisi si è sviluppata – di garantire una risposta immediata. Ad oggi, oltre 4,3 milioni di persone sono state raggiunte da UNHCR e dai suoi partner con servizi di protezione, assistenza economica diretta, fornitura di beni di prima necessità e alloggi di emergenza.

626 convogli umanitari sono partiti per assistere oltre 500 mila persone nelle aree più colpite. Oltre 1 milione e 200 mila persone hanno ricevuto servizi di protezione – dall’assistenza ai valichi di frontiera e nei centri di transito e di accoglienza al supporto psicosociale e all’assistenza legale. Quasi 1 milione di persone ha ricevuto assistenza economica diretta. Uno strumento molto efficace che consente alle famiglie vulnerabili di far fronte alle spese principali, tra i quali l’affitto, il riscaldamento e il cibo. Oltre 1 milione e 700 mila persone hanno ricevuto beni essenziali per la sopravvivenza, tra i quali coperte, materassi, lampade. Quasi 160 mila persone hanno ricevuto supporto per la riparazione delle abitazioni danneggiate dai bombardamenti e per l’isolamento termico degli alloggi di emergenza.

Come donare

Dal 19 febbraio al 12 marzo con la campagna “Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore” tutti possiamo offrire un aiuto concreto donando, con una telefonata da fisso o con un SMS, al numero solidale 45588. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di chi sta combattendo quotidianamente col freddo, con la mancanza di adeguati mezzi di sussistenza e con la paura. Con i fondi raccolti infatti UNHCR potrà continuare a distribuire beni di prima necessità specifici per l’inverno – coperte, stufe, abiti invernali. Garantire assistenza economica diretta alle famiglie più vulnerabili che in questo modo potranno provvedere alle spese essenziali. Dare supporto alle famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dai combattimenti.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Paolo Rogno

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Paolo Rogno

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