Cinefago & Palcoscenico

I nuovi poveri sono i protagonisti del film La Rivincita di Leo Muscato

Miseria e povertà, ma anche tanta resilienza per affrontare le avversità della vita. Il debutto de La Rivincita in esclusiva da giovedì 4 giugno su RaiPlay.

I nuovi poveri

La Rivincita di Leo Muscato, prodotto da Cesare Fragnelli, è un film ambientato a Martina Franca, in Puglia. Si sarebbe potuto ambientare ovunque però, perché parla di temi universali come ha affermato l’attore Michele Cipriani nel corso della conferenza stampa di presentazione. Amore, empatia, miseria, soprusi, malaffare, solitudine e coraggio sono gli ingredienti di una vicenda umanissima che mette in primo piano una realtà drammatica e attuale, fatta di persone comuni che si trovano ad affrontare e combattere le avversità della vita.

La storia, raccontata da Michele Santeramo nel libro omonimo e portata sullo schermo dal regista e drammaturgo Leo Muscato, affronta con ironia un grande tema di attualità, i nuovi poveri. La Rivincita, realizzato prima dell’emergenza Covid-19 anticipa profeticamente la realtà dei nostri giorni e mostra la straordinaria forza di due famiglie che, nonostante i terribili accadimenti che li riducono in miseria, trovano le risorse interiori per resistere allo tsunami della sventura.

La trama di La Rivincita di Leo Muscato

Il film ruota attorno alle famiglie di due fratelli, Vincenzo (interpretato da Michele Cipriani) e Sabino (Michele Venitucci ) e delle rispettive mogli, Maja (Deniz Özdoğan)  e Angela ( Sara Putignano). Tutto inizia con l’improvviso esproprio della terra di Vincenzo, necessaria per consentire il passaggio della nuova autostrada. Senza più mezzi di sostentamento, la famiglia passa improvvisamente da famiglia normale a famiglia povera. Il dramma economico costringe Vincenzo a chiedere alla moglie di abortire “perché le cose normali non ce le possiamo permettere più”. Sabino invece è già in condizioni economiche precarie e ricorre al fratello per continui prestiti.

Quando entrambi si rivolgono agli usurai e ai delinquenti per racimolare i soldi necessari per andare avanti, capiscono di aver toccato il fondo. Da quel momento inizia per tutti e quattro i protagonisti un consapevole senso di ribellione alla negatività degli eventi e il forte desiderio di restare persone perbene nonostante tutto. Le due famiglie reagiscono attingendo a sconosciute risorse interiori alle quali fa da collante un forte senso di solidarietà, amore ed empatia che accomuna tutti i membri. La loro è una battaglia per raggiungere quella normalità che gli è stata tolta, e che alla fine riescono ad ottenere (la rivincita).     

Il cast è formato dai seguenti attori: Michele Venitucci, Michele Cipriani, Deniz Özdoğan, Sara Putignano, Domenico Fortunato e Franco Ferrante che interpretano i due usurai.

Il libro di Michele Santeramo

La Rivincita di Leo Muscato è tratta dal romanzo omonimo di Michele Santeramo (ed. Baldini e Castoldi). Nel corso della conferenza stampa di presentazione del film per RaiPlay, l’autore del romanzo ha sottolineato in più occasioni il realismo della sua storia. Il libro è frutto di numerose interviste ai nuovi poveri, gente che dalla propria condizione di normalità si è trovata improvvisamente nella miseria più nera.

Le interviste sono state realizzate in Puglia a persone che hanno raccontato il proprio dramma col desiderio di rompere quella barriera di solitudine che li rende invisibili al mondo e li costringe a ricorrere a soluzioni estreme per non arrendersi. Nel film, Vincenzo arriva a vendersi il sangue per pagare la cura contro la sterilità causata dai veleni inalati e usati dalla criminalità organizzata. Ma anche nella vita reale è così. Michele Santeramo ha intervistato persone che lo hanno fatto davvero e che sono arrivate a vendersi un rene, come aveva pensato di fare anche Vincenzo.

L’assenza di musica

Una delle caratteristiche del film è l’assenza di musica, tranne nel finale. Quest’ultimo, infatti, si chiude sulle note del canto d’amore No potho reposare, un brano della tradizione sarda, arrangiato e interpretato dal compositore e musicista Paolo Fresu. La densità dei personaggi e della loro storia, la pienezza del paesaggio e della campagna circostante non aveva bisogno di un corredo musicale. Quella pienezza non generava vuoti da riempire o momenti particolari da evidenziare. La storia stessa è la musica.

Solo dopo il montaggio, ha specificato il regista Leo Muscato, si è sentita l’esigenza di terminare con un momento musicale. La scelta del brano finale è stata molto difficile da individuare perché ci si è resi conto che era necessario un brano che trasmettesse il senso di catarsi. Alla fine si è trovato, ed è stato scelto il brano sardo per chiudere il film.

Il debutto su RaiPlay di La Rivincita di Leo Muscato

Ricordiamo che Il film La Rivincita è una produzione ALTRE STORIE con RAI CINEMA, ed è stato realizzato con il sostegno della REGIONE LAZIO e il contributo di REGIONE PUGLIA.  il film, che sarebbe dovuto uscire nelle sale italiane, date le circostanze, debutterà invece dal 4 giugno in anteprima su RaiPlay.

Come affermato da Paola Malanga di Rai cinema, la piattaforma adesso è diventata un’opportunità. Ampliare il pubblico e mettere a disposizione il cinema d’autore non deve essere una scelta legata al periodo di emergenza, ma qualcosa di nuovo su cui puntare. Secondo Elena Capparelli di RaiPlay, il connubio con Rai Cinema sta dando ottimi risultati. La categoria film di RaiPlay è in crescita, e questo fa capire che il pubblico sta rispondendo positivamente all’iniziativa.

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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