Brutte notizie per gli amanti del calcio giocato. Il Comitato tecnico-scientifico ha detto no al calcetto e agli sport di contatto svolti a livello amatoriale. La situazione epidemiologica attuale potrebbe essere compromessa dall’aggregazione che comportano questi sport non supportati da adeguate norme sanitarie. Sarà possibile giocare solo in alcune regioni mentre incalzano le proteste dei centri sportivi dilettantistici.
“In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale, con il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni, come negli sport da contatto, riteniamo al momento di non poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico“
Dal documento del Comitato tecnico-scientifico
I perché del no al calcetto da parte del Comitato tecnico-scientifico
Ancora niente calcetto con gli amici. Chi aveva il suo giorno dedicato allo sport e alle chiacchiere “tra maschi” o usava la “scusa della partita” per vedersi con l’amante dovrà optare per altri sport o… inventarsene un’altra. Bando alle ciance, il comitato tecnico-scientifico ha dato parere sfavorevole alla riapertura dei centri sportivi dilettantistici. Nel Dpcm che annunciava le norme per la fase 3 la data di riapertura era fissata al 25 giugno “se le regioni ma anche il ministro dello sport e il ministro della salute accerteranno che ricorre la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica” ma ecco che la situazione epidemiologica non lo consente ancora.
Nelle motivazioni del comitato si legge che i centri sportivi dilettantistici non sono in grado di attuare i protocolli delle norme Covid per gli sport di contatto. Tutt’altro discorso rispetto al calcio professionistico dove c’è “un interlocutore formale – la società sportiva – che ha assunto piena responsabilità – spiega il comitato – per quanto concerne l’esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui“.
La posizione del ministro dello Sport Spadafora
Il divieto, esteso agli altri sport di squadra come basket, pallanuoto, pallavolo e a scherma, arti marziali e lotta, smentisce Vincenzo Spadafora che aveva espresso parere favorevole alla riapertura degli sport di contatto. Il ministro dello Sport ha anche scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Conte nella quale spiega le ragioni del suo sì.
Le regioni in cui si potrà giocare a calcetto
Mentre procede la disputa tra il ministro Spadafora e il comitato tecnico-scientifico, le Regioni, che hanno la facoltà di decidere autonomamente in materia, si attrezzano per consentire la ripresa degli sport di contatto amatoriali. La Sicilia ha dato il via libera con 5 giorni di anticipo rispetto al Dpcm giustificando la scelta con la situazione epidemiologica favorevole. Liguria e Puglia, invece, hanno aspettato la data del 25 giugno per riaprire i centri sportivi. Sport di contatto autorizzati anche in Veneto dove il presidente Zaia ha diffuso le linee guida richiamandosi al senso di responsabilità e di rispetto per il prossimo: “Ci si disinfetta le mani, si va a giocare senza la febbre o tosse nel rispetto di tutti“. Linee guida approfondite in Abruzzo dove il calcetto sarà consentito ma senza scivolate né marcature a uomo; il pallone potrà essere recuperato solo per “intercetto” e non per “contrasto”; il tocco del pallone sarà consentito solo con l’uso dei guanti da igienizzare prima e dopo la partita. Chissà se ci saranno regole anche con l’amante…