Storie

Il recupero dei giovani “difficili”: la storia del progetto Deck

È sempre più operativo in tutta la Liguria il progetto “DECK”, un percorso di cura e recupero per giovani "difficili"

È sempre più operativo in tutta la Liguria il progetto “DECK”, un percorso di cura e recupero per giovani “difficili” che manifestano comportamenti antisociali e sono autori di reato, un fenomeno che crea un crescente allarme sociale e che richiede un approccio di contrasto innovativo ed efficace.

Recupero dei giovani “difficili”: progetto Deck

51 giovani difficili, da Ventimiglia a Sarzana, che manifestano comportamenti antisociali o sono autori di reato, hanno iniziato negli scorsi mesi un percorso di riabilitazione con modalità innovative e fortemente inclusive, nei prossimi due anni saranno 500. Si tratta di giovani dai 14 ai 21 anni con problematiche di violenza, bullismo e microcriminalità. Con il loro coinvolgimento diventa sempre più operativo in Liguria il Progetto “DECK- Verso la dote di protezione”, nato per affrontare con una metodologia e strumenti nuovi, e ci si augura più efficaci, un fenomeno che sta generando un crescente allarme sociale

Intervista a Giovanni Lizzio, Responsabile Area Sociale CEIS Genova

Un progetto molto importante che affronta un problema sociale di altissima difficoltà. La nostra intervista Giovanni Lizzio, Responsabile Area Sociale CEIS Genova ci permetterà di capire al meglio come questo progetto nasce e si sta sviluppando:

Ogni storia ha un punto d’origine: cos’è il CEIS Genova – Centro di Solidarietà di Genova?

Il CEIS Genova (Centro di Solidarietà di Genova) nasce nel 1973 sotto l’impulso della fondatrice Bianca Costa Bozzo. Sin dalle origini il CEIS Genova si è occupato di promozione umana, operando nel campo della prevenzione, accoglienza, recupero e reinserimento sociale di persone con problemi di dipendenza (incluso gli interventi specialistici per AIDS e co-morbilità psichiatrica) e di adolescenti con disagio psichiatrico.

Negli ultimi anni con l’emergenza degli sbarchi dei migranti richiedenti asilo il Centro si è dedicato anche all’accoglienza di migranti adulti e minori non accompagnati, attraverso l’apertura di oltre 35 strutture dislocate nella Città Metropolitana di Genova e nel ponente ligure. Oggi Il CEIS Genova è una comunità ideale di sei realtà distinte dal punto di vista giuridico, nate in tempi diversi e strettamente collegate tra loro da una missione condivisa, che garantiscono il perseguimento degli obiettivi originari e la coerenza delle strategie e delle attività, operando in stretta relazione con le istituzioni e gli altri enti non profit del territorio.

Parliamo del Progetto Deck, di cosa si tratta?

Si tratta di un progetto selezionato dalla Impresa Sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e coinvolge 19 partner che operano nelle quattro province liguri, da Ventimiglia a Sarzana. Deck sperimenta l’applicazione del metodo della dote di cura ai percorsi riabilitativi di giovani autori di reato o a rischio devianza, tra i 14 e i 21 anni di età, con l’obiettivo di ridurre il loro tasso di recidiva. Molti ragazzi infatti cedono alla devianza perché pensano sia l’unica carta disponibile nel loro mazzo (“Deck” in inglese).

Fallimenti scolastici, problemi familiari, contesto fragile condizionano negativamente la loro prospettiva di autorealizzazione. Il progetto DECK attraverso l’azione di équipe multiprofessionali (educatori professionali, pedagogisti, criminologi, operatori dei servizi sociosanitari e della giustizia) “mette in gioco altre carte” (sono sette in tutto, ciascuna con un diverso stimolo comportamentale) utilizzando il linguaggio coinvolgente dei giochi di ruolo e attivando in questo modo nuove risorse per la crescita nei giovani coinvolti. I destinatari previsti nei tre anni di servizio sono circa 500 minori segnalati e circa 250 nuclei familiari di loro appartenenza. 

Sembra una domanda banale ma quanto è importante realizzare progetti di questo tipo per il “recupero dei giovani difficili”?

E’ importantissimo anzi direi vitale affrontare con strategia creativa e professionalità questo spinoso tema, A valle di una pandemia che ha picchiato duro soprattutto sui giovani e ne ha amplificato il disagio, progetti come il Deck assumono un significato fondamentale perché consentono la realizzazione di attività specifiche e mirate rispetto alla singola area di intervento riparativo e/o di integrazione, pur preservando una visione d’insieme dell’utente, della sua famiglia e del contesto nel quale è inserito

Ci saranno altre iniziative del genere in futuro?

Assolutamente si, non ci sono dubbi! Siamo certi che i bisogni emergenti sempre più marcati nei minori in difficoltà, soprattutto in un periodo particolarmente faticoso come quello che stiamo vivendo, devono e dovranno essere affrontati con progettualità specifiche e multidisciplinari che consentano una vera e propria presa in carico dei ragazzi e delle loro famiglie.

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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Mario Tortoriello

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