Le cure necessarie per combattere il cancro al seno, anche se molto efficaci, non garantiscono una buona qualità della vita. Il periodo di cura trascorre con grandi malesseri fisici che inevitabilmente demoralizzano. I questo quadro, dei trattamenti estetici, ovviamente mirati, possono migliorare l’umore delle pazienti con piacevoli ripercussioni sulla qualità della loro vita.
È questo il risultato principale di uno studio clinico pilota (A pilot study on aesthetic treatments performed by qualified aesthetic practitioners: efficacy on health-related quality of life in breast cancer patients) recentemente pubblicato dalla rivista scientifica Quality of life Research. Il lavoro, che ha coinvolto 170 donne in terapia per il cancro al seno, è stato realizzato presso lo Spazio Benessere dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) applicando i protocolli delle estetiste dell’Associazione professionale di estetica oncologica (APEO).
La ricerca sull’estetica oncologica
Lo studio ha valutato quanto i trattamenti estetici adeguati, con prodotti cosmetici specifici, sono efficaci nel migliorare la qualità di vita delle persone, durante e dopo il trattamento oncologico. I due fattori considerati, ovvero la riduzione dei sintomi cutanei percepiti e degli stati d’animo negativi (distress), sono stati misurati con questionari validati: lo Skindex-16 e il Termometro del distress.
I dati raccolti riguardano 170 pazienti con carcinoma mammario che, sottoposte a differenti terapie oncologiche, hanno sviluppato reazioni cutanee avverse di grado I e per questo sono state indirizzate allo Spazio Benessere IEO tra aprile 2016 e agosto 2017.
Le donne sono state divise in due gruppi: 100 hanno costituito il gruppo sperimentale (GS), hanno ricevuto il trattamento secondo i protocolli specifici effettuati da estetiste APEO e hanno utilizzato quotidianamente prodotti cosmetici specifici. Le altre 70 donne in terapia sono state inserite nel gruppo di controllo (GC), che non ha ricevuto alcun trattamento estetico e ha utilizzato quotidianamente prodotti cosmetici di uso comune. I questionari sono stati somministrati tre volte: al momento dell’arruolamento e a distanza di una e quattro settimane (follow up).
I risultati mostrano che, dopo 28 giorni, l’applicazione dei protocolli effettuati da estetiste APEO ha ridotto del 53% il distress e migliorato del 60% i sintomi cutanei percepiti, con un cambiamento positivo della qualità della vita (SRQoL, Skin-related Quality of Life). Gli stessi sintomi sono invece peggiorati nel gruppo che non ha ricevuto il trattamento.
Questi risultati ci dicono che l’estetica oncologica può avere un ruolo nel successo delle cure oncologiche, in termini di aderenza alla terapia ed efficacia delle cure. La tossicità cutanea (secchezza, prurito, bruciore…) infatti influisce negativamente sul benessere psicofisico delle persone (SRQoL, Skin-related Quality of Life), aumentando anche il disagio emotivo (distress) che fa crescere il rischio di interrompere la terapia oncologica. Per questo, osservano gli autori, trattamenti estetici e prodotti cosmetici specifici durante e dopo la terapia oncologica, per la gestione delle reazioni cutanee, sarebbero da inserire nei protocolli di cura perché il benessere psicofisico favorisce l’aderenza alla terapia e l’efficacia delle cure nella lotta contro il cancro.
I dati sul cancro in Italia
Ogni giorno in Italia circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di cancro. Nel 2018 il tumore alla mammella è stato quello più diagnosticato nel nostro Paese (quasi 53.000 nuovi casi). Il dato positivo è che l’87% delle donne colpite da tumore al seno a cinque anni dalla diagnosi è ancora vivo (più della media europea, che è pari all’82%). Inoltre 3,4 milioni di cittadini, il 6% della popolazione, vive dopo la scoperta della malattia. Ma si potrebbe fare di più. I pazienti con metastasi possono infatti vivere anni, grazie alle cure, ma la qualità della vita può essere compromessa da piccoli disturbi, spesso trascurati.
I protocolli di estetica oncologica
La pelle intossicata dalle terapie oncologiche necessita di attenzioni che variano in base al grado di tossicità e dai farmaci impiegati. Le estetiste APEO sono figure specializzate in grado di valutare le tossicità cutanee di chemioterapia e radioterapia e di applicare protocolli estetici mirati. I protocolli APEO sono stati messi a punto dalla stretta collaborazione di oncologi, psiconcologi, chirurghi plastici, fisioterapisti e docenti specializzati in cosmetologia. Le estetiste diplomate possono apprendere questi protocolli APEO grazie a un corso della durata di 120 ore profilato da Regione Lombardia (che prevede un Attestato di competenza e una certificazione Cepas) che vede oncologi e specialisti del settore oncologico nel ruolo di docenti. Per diventare estetiste APEO bisogna superare un esame finale e partecipare ai corsi di aggiornamento annuali.
I due questionari di valutazione impiegati (Skindex-16 e Termometro del distress) sono approvati dalla comunità scientifica internazionale. Lo Skindex-16 misura l’incidenza dei problemi cutanei (es. prurito, bruciore, frustrazione per tali condizioni) sulla qualità di vita (SRQoL) intesa come stato d’animo e svolgimento delle attività quotidiane. Il Termometro del distress misura invece il livello di disagio psicologico ed emotivo durante la terapia.
Al momento dell’arruolamento, l’estetista APEO ha compilato un questionario indicando il tipo di problema cutaneo e il trattamento da effettuare.Nel corso delle rilevazioni successive (una e quattro settimane) le estetiste APEO hanno fatto un check up per valutare la condizione cutanea e applicare i protocolli specifici per il trattamento.