Si è da poco conclusa un’interessante mostra di fotografia presso Castel dell’Ovo organizzata dall’artista Anne de Carbuccia in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e al turismo di Napoli. Il progetto è stato denominato One- One planet and one future e sono esposte una serie di foto che rappresentano il nostro pianeta. In particolare sono stati immortali i posti più rari, sconosciuti e a rischio della terra. Ha mostrato prima cosa c’era e poi, ora, cosa c’è o meglio cosa manca. C’è un simbolo ricorrente in tutte le foto ovvero un teschio e una clessidra: il primo rappresenta la specie umana in generale che, anno dopo anno, si avvicina all’estinzione e il secondo invece indica lo scorrere del tempo.
Le immagini chiave dell’evento erano quattro: acqua, plastica, animali e culture a rischio. Sono state mostrate in maniera differente in un susseguirsi di quadri e installazioni luminose. Anne de Carbuccia ha puntato sul fattore interattivo mediante proiezione sulle pareti dei suoi viaggi e grazie all’ampio soffitto del Castel dell’Ovo su cui sono state rappresentate, tramite varie luci, le sfumature del mare. Sono stati rappresentanti anche alcuni paesaggi italiani tra cui Lampedusa, Stromboli e il Vesuvio.
Quello che ha maggiormente colpito gli spettatori è stato il messaggio catastrofico ma quanto mai veritiero che l’artista ha cercato di trasmettere. Ad esempio ha rinvenuto alcune bottiglie di plastica nel mare delle Maldive o altri tipi di rifiuti in alcuni posti scelti per le vacanze da alcune persone ambienti in quanto esclusive e costose. Questo ha impressionato di più poiché significa che nessuna zona mondiale può essere ritenuta pulite e del tutto incontaminata. L’inquinamento infatti dilaga e la fauna e la flora si dimezzano quotidianamente. L’artista invece, con la mostra e le foto scattate dal 2014 fino al 2018, cerca di attuare una sensibilizzazione delle masse.
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