Il 10 ottobre ricorre la Giornata mondiale della Salute mentale. Per l'occasione l'Istituto Superiore di Sanità ha stilato un'analisi della salute mentale degli italiani in tempi di Covid
Sono per lo più donne, over 50 e con problemi economici coloro che più hanno subito psicologicamente l’impatto della pandemia. I primi dati allarmanti erano già stati diffusi durante la chiusura dai regolari report del gruppo di lavoro “Salute mentale ed emergenza Covid 19” ma ora, in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale, la fotografia sulla salute mentale ai tempi del Covid appare più nitida.
Il Covid 19, come facilmente prevedibile, ha avuto un forte impatto anche sulla psiche delle persone. Il senso di isolamento trasmesso dalla prolungata permanenza in casa, l’impossibilità di vedere i propri cari e anche il distanziamento sociale sono le cause principali. Mettiamoci anche il continuo bombardamento, da parte dei media, di informazioni e dati che ha amplificato le sensazioni di paura e angoscia. L’aspetto economico, poi, non è da sottovalutare. Quante persone hanno perso i loro guadagni ordinari e fatto richiesta dei bonus messi a disposizione del Governo. I ritardi nell’erogazione e le continue incertezze sul futuro hanno fatto il resto. Così oggi un italiano su dieci accusa depressione e attacchi di panico e c’è, a livello e generale, una percezione di preoccupazione per il proprio stato di salute e di insoddisfazione per la propria vita.
Il documento dell’Istituto Superiore di Sanità mette in evidenza come, ancora una volta, i disagi della pandemia siano ricaduti sulle donne. Durante il lockdown sono state abili equilibriste tra la novità della DAD, dello smart working, per chi ne ha potuto usufruire, e i (troppo) tradizionali impegni casalinghi. Nello stretto delle mura domestiche sono aumentati i casi di violenza da parte dei loro conviventi come testimoniano i centri antiviolenza. Sono aumentate, purtroppo, anche i casi di femminicidio.
Il cambio di abitudini ha influito enormemente anche sulle persone con sindrome dello spettro autistico. Per loro, infatti, le routine hanno una vitale importanza e cambiamenti come quelli imposti dal lockdown possono aver creato in loro forti disagi come improvvisa aggressività e peggioramento del quadro psichiatrico. Disagi che ricadono inevitabilmente su tutto il nucleo familiare. L’Istituto Superiore di Sanità ha dedicato loro un focus impegnandosi a individuare le strategie migliori e gli strumenti più efficaci per affrontare la questione della salute mentale anche in questo periodo. Vale a dire il rafforzamento della medicina del territorio e la riduzione dello stigma. Uno dei problemi più gravi, infatti, è che solo il 61% delle persone che sentono minacciata la loro salute mentale chiedono aiuto.
Immagine di copertina foto di Wokandapix da Pixabay
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