Casoria: non solo criminalità e malavita.
La storia di un’azienda locale leader nel mondo e dei suoi protagonisti.
Troppo spesso la nostra provincia sale in questi giorni agli onori delle cronache per brutti episodi di criminalità e di malavita. E’ perciò un onore ed un vanto per noi raccontare in questo articolo la storia di un uomo che ce l’ha fatta. Franco Castiglia, cinquantaquattrenne di Casoria, originario di Napoli, figlio di un imprenditore agricolo della provincia nord, inizia a lavorare da giovanissimo. Frequenta la scuola fino alla II media, per poi lavorare con il padre. Già a quell’età Franco amava disegnare le scarpe, per cui aveva un’incredibile passione, che lo accompagnerà tutta la vita. A 18 anni conosce la moglie, Maria, tuttora sua compagna di vita, che sposerà dopo sei anni. Terzo di sei fratelli, cinque maschi ed una femmina, Franco è il primo della famiglia a lanciarsi nel settore calzaturiero, come rivenditore. Il padre Ciro e prima di lui suo nonno, infatti, furono grossisti ortofrutticoli, attività che oggi continua con i fratelli, e che è stato anche per Franco il primo approccio al lavoro. Ma come dicevamo la passione di Franco sono le scarpe: una passione che lo porta da giovanissimo ad inventarsi commerciante. A 24 anni si sposa, ed entra nelle calzature, appena sposato, ispirato dal suocero che lavorava nel campo. Inizia così a lavorare come commesso in un negozio al dettaglio di proprietà del suocero a Via Duomo, dove resterà per tre anni. Ma è un ruolo che dopo ben poco gli sta stretto. Ben presto infatti, Franco si mette in proprio, aprendo un piccolo ingrosso a Corso Malta, presso il mercato di Carramanico, dove lavorava il lunedì ed il venerdì notte, oramai 30 anni fa. Così Franco da rivenditore s’inventa grossista, salendo di un gradino nella scala dell’imprenditoria, ed iniziando a lavorare nel mercato di Corso Malta, all’epoca un ritrovo di piccoli “mezzi-grossistiâ€, che si barcamenavano tra vendite a piccoli rivenditori e clienti privati pronti a “fare l’affareâ€. Già un enorme passo in avanti per Franco, viste le premesse. Poca gente sarebbe stata disposta a puntare su di lui, infatti. Ma Franco non si accontenta, non gli basta. Infatti, con l’ambizione e la lungimiranza che sarà una costante di tutta la sua carriera, Franco con un investimento non indifferente entra al C.I.C.C., il Centro Ingrosso Calzature Campano, un importante centro che accoglie alcuni tra i migliori grossisti calzaturieri campani, ben frequentato da numerosi compratori provenienti da tutta Europa, certi di trovare lì l’eccellenza della regione. Così a 32 anni Franco entra al C.I.C.C., iniziando ad avere una sede fissa, occupando due box di cinquanta metri quadri, credendo in una zona che, all’epoca, era tutta campagna. Ben presto Franco prende un altro box, finché con il tempo non si ritrova ad occupare ben sei locali, risultando l’inquilino più importante all’interno del prestigioso centro. Ma ancora una volta Franco non si accontenta. Aiutato dall’adorato figlio Gennaro, che dopo il diploma rinuncia ad una carriera da odontotecnico per lavorare con il padre, Franco inizia una nuova avventura: la Cina. Al contrario della maggioranza degli speculatori, che acquistano merce scadente in Cina a bassi prezzi per poi invadere il mercato italiano di prodotti di pessima qualità , Franco invece segue un percorso diverso. La sua idea, infatti, è quella di creare un design innovativo, tipicamente italiano, progettato da lui stesso, a capo di un team di stilisti e modellisti italiani. Facendolo però produrre in Cina. Franco ottiene così non una delle classiche imitazioni economiche dell’Italian Style, ma al contrario un prodotto di altissima qualità che risulta tipicamente italiano, seppur a costi molto competitivi grazie alla possibilità di abbattere i costi di manodopera. In questa nuova avventura nell’estremo oriente, Franco, cui va riconosciuto il merito d’essersi sempre attorniato di validi collaboratori, si fa accompagnare da Mario Maraolo, famoso stilista, conosciuto anche per i suoi punti vendita in tutto il mondo, tra cui nella Fifth Avenue di New York, napoletano di nascita, che dopo il successo in America, convinto dal serrato corteggiamento di Franco, lascia la Grande Mela per il Vesuvio. Con il tempo Maraolo diventerà uno dei suoi più validi consulenti, così come Leopoldo Giordano, famoso stilista italiano, ed anche Enzo Domingo, che si occupa da Milano delle pubbliche relazioni, anche loro nel team creativo di Franco. Che quindici anni fa crea Carla Pitti, il suo primo marchio, fabbricato a Trani. Una tipica calzatura elegante da sera italiana, da donna. E non finisce qui: cinque anni or sono, Franco crea Patrizia Rigotti e Barù, nuovi marchi con i quali fa solo il dettaglio. Barù, marchio che contraddistingue la sua produzione, una calzatura improntata al mercato femminile di livello medio-alto, è subito un successo. Nasce come prima importazione cinese di Franco, per poi svilupparsi: ad oggi sono stati aperti corner Barù in tutta Italia. La distribuzione con il tempo aumenta: il Castiglia Group vende anche in Spagna, in Francia, in Germania in Giappone ed in Asia. E presto arriverà anche in America. Con questi nuovi traguardi, Franco, che oramai ha fatto tanta strada da quand’era un giovane commerciante che si affacciava sul mercato, fonda la società di capitali Castiglia Group, holding che contiene al suo interno società d’importazione ed esportazione dall’oriente, società di commercio di calzature all’ingrosso ed un settore denominato “cornerâ€, che permette a tanti dettaglianti di esporre all’interno del proprio negozio un piccolo punto vendita (un “cornerâ€, per l’appunto) di prodotti della Barù. Il successo oramai a livello italiano è appurato: Franco è uno dei maggiori imprenditori campani nel settore, ed il Castiglia Group veleggia a vele spiegate. Ma a Franco l’Italia non basta ancora. Vuole il mondo. E’ così che inizia ad aprirsi ad un mercato nuovo, quello delle fiere internazionali di calzature, con l’assidua presenza negli stand di Milano, al Micam Shoevent, la più importante fiera di settore a livello europeo, ed a Madrid e Dussendorf. Ancora una volta è un grande successo: le fiere rispondo alla grande, ed il Castiglia Group continua ad espandersi, promuovendo così anche all’estero il proprio marchio Barù, e fungendo da traino per altri calzaturieri campani, facendo godere di luce riflessa il nostro mercato. Anche quest’anno, al Micam del 2008, quello del Castiglia Group è risultato tra i migliori stand dell’intero evento, nonché tra i pochi, nonostante la crisi del settore e quella globale dell’economia, a riscuotere un enorme successo grazie alla qualità dei propri prodotti. Sta approcciando inoltre la fiera di Monaco e la fiera di Dubhai, famosa per i sandali con gioielli da sera. Che altro si può dire di quest’uomo che si è fatto da solo? Ha la passione per la pittura, ereditata dalla figlia Elena, laureata in belle arti, e per la nautica, ereditata dal figlio Gennaro, imprenditore anche nel settore del charter nautico. Franco adora Capri e le notti capresi, dove trascorre i momenti di relax e si rifugia per ricaricare le batterie. E’ anche un buon cuoco ed un appassionato di cucina, con particolare predilezione per i piatti mediterranei ed il pesce. Entro la fine del 2009 aprirà negozi al dettaglio in franchising in tutta Italia. Con i suoi fratelli, inoltre, è socio dell’Hotel Futura, una Società per Azioni che rappresenta un albergo a 4 stelle, con una superficie totale di 5800 mq, sito in via Nazionale delle Puglie 195, a Casoria. Un uomo che si è fatto da solo, partendo da zero. Un esempio per molti giovani di oggi.