In Italia, la mortalità per le malattie del sistema circolatorio è la più frequente costituendo il 38% di tutte le morti. Nella popolazione adulta (35-74 anni) il 23% delle morti è causato da malattie cardiovascolari; in particolare, il 9% è dovuto a malattie ischemiche del cuore e il 5% a malattie cerebrovascolari (dati Istat relativi al 2012). Un nuovo sistema di allentamenti EMS basato su Mihabodytec, ha conseguito grandi risultati nel campo della riabilitazione cardiaca primaria e secondaria. L’allenamento alla resistenza si rivela sempre la migliore prevenzione per l’insufficienza cardiaca cronica.
Malattie cardiovascolari: un allenamento efficace
Secondo i ricercatori dalla Clinica cardiologica tedesca di Bad Oeynhausen la modalità di allenamento EMS su cui si basa Mihabodytec, dimostra di avere grandi potenzialità nel trattamento di pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Lo studio ha dimostrato per la prima volta l’effetto positivo di questo tipo di allenamento, superando di gran lunga i risultati degli allenamenti tradizionali per la riabilitazione cardiaca primaria e secondaria. Le persone che si sono sottoposte al trattamento hanno infatti evidenziato un netto miglioramento nell’ottimizzazione dei parametri muscolo-fisiologici e metabolici, e una maggiore capacità di raggiungere i propri obiettivi.
Malattie cardiovascolari: i risultati della ricerca
Quindici pazienti con diagnosi confermata di insufficienza cardiaca hanno completato un programma di allenamento di 6 mesi (EMS dell’intero corpo) con un’apparecchiatura MihaBodytec. Questi i dati relativi:
Una volta terminato il programma, nei pazienti è stato riscontrato:
Il metodo di allenamento è stato completamente accettato (non ci sono stati abbandoni), e i pazienti hanno percepito come notevolmente aumentata la propria capacità personale.
Malattie cardiovascolari: l’importanza della prevenzione
Secondo lo studio l’EMS potrebbe rappresentare un’efficace forma di prevenzione secondaria, ovvero uno strumento in grado di attenuare gli effetti della sindrome e di prevenirne i rischi più gravi. E’ ormai assodato, infatti, che un moderato allenamento alla resistenza migliori la prognosi di insufficienza cardiaca cronica. Allo stesso tempo, però, le esperienze degli ultimi anni hanno evidenziato come in realtà siano relativamente pochi, perlopiù giovani e altamente motivati, i pazienti che possono essere trattati con terapia sportiva complementare nella realtà clinica. L’elettrostimolazione invece potrebbe permettere di estendere i benefici dell’allenamento alla resistenza a un numero di pazienti molto più ampio e di età avanzata.
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