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NO AL BLOCCO SFRATTI

Il decreto milleproroghe dice no al blocco degli sfratti. Il Ministero delle Infrastrutture fa sapere che i fondi sono già presenti nel decreto casa. E intanto 30mila famiglie rischiano di perdere un tetto.

Arriva il no del governo all’ulteriore proroga degli sfratti. Il precedente Milleproroghe aveva infatti prorogato il blocco degli sfratti per fine locazione fino al 31 dicembre 2014. La motivazione sarebbe contenuta nel decreto casa. Rischiano però ora di perdere il tetto ben 30mila famiglie.

Con la conversione in legge del decreto casa (il d.l.47/2014)da un lato infatti è stato incrementato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e dall’altra è stato rifinanziato il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. I due fondi suddetti prevedono uno stanziamento di 446 milioni di euro (200 milioni di euro per gli affitti e 226 milioni per la morosità incolpevole) mentre altri 400 milioni sono destinati alla ristrutturazione degli alloggi nelle case popolari. Questa la motivazione addotta dal Ministero delle Infrastrutture allo stop delle proroghe-sfratti come avviene di consueto ogni anno: l’emergenza casa sarebbe pienamente contemplata nelle misure in questione varate dal Governo.

Non sono dello stesso parere però Unione sindacale e Sunia, il sindacato degli inquilini. Per Aldo Rossi, segretario nazionale Sunia, gli sfratti interesseranno famiglie bisognose e con un contratto di affitto scaduto che da oggi non sarà più rinnovato. Già in precedenza i sindacati si erano battuti per allungare di un altro anno i tempi dei contratti di fitto come era sempre avvenuto per quelle famiglie con determinati limiti di reddito e in difficoltà per avere a carico persone malate o figli piccoli.

Diversa è invece l’opinione di Confedilizia per cui si è interrotta una rituale liturgia a 31 anni dall’infausta legge sull’equocanone che non ha mai risolto la situazione, creando solo altri problemi.

Nel decreto milleproroghe pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale c’è anche un richiamo alle accise sulla benzina che, almeno per ora, non subiranno incrementi e al voluntary disclosure (il rientro dei capitali esteri) che servirà a coprire l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Non è detto che, in sede di esame del decreto, non vi siano ripensamenti del Governo in senso più demagogico soprattutto sulla questione degli sfratti.

Claudio Talone

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Claudio Talone

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