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Non mangiamoci il clima

Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico».

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima»

Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima»Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima»Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima».

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Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima».

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Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima».

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Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha sottoscritto l’appello di Slow Food Non mangiamoci il clima «perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste centrali della lotta al cambiamento climatico», ha scritto il Ministro ieri nel suo blog sull’Huffington Post.

«C’è un filo che collega l’Esposizione universale di Milano a COP21 a Parigi», continua Martina. «L’agricoltura e la produzione alimentare, infatti, sono tra i settori che maggiormente risentono di questi squilibri e proprio per questo a Expo il tema è stato al centro di moltissime giornate di lavoro e confronto. Ora dovrà essere protagonista anche dei lavori di COP21. Con questa consapevolezza con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti saremo a Parigi il 7 dicembre con i temi e gli impegni della Carta di Milano».

L’associazione internazionale ha lanciato l’appello Non mangiamoci il clima – condiviso a livello internazionale da centinaia di associazioni e ricercatori, intellettuali e simpatizzanti – per evidenziare l’importanza di un tema totalmente assente nei documenti di preparazione all’appuntamento di Parigi, nei quali sono stati invece privilegiati temi come l’energia, l’industria e i trasporti.

«L’agricoltura e i sistemi di produzione del cibo possono dare un contributo decisivo alla riduzione dei gas serra, a patto che si cambi subito rotta nelle politiche agricole e alimentari dei Governi. L’adesione del Ministro Martina al nostro appello è molto importante in quanto segna in maniera tangibile la presa di responsabilità delle istituzioni italiane in vista di COP21», afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Auspichiamo che questo atteggiamento sia condiviso anche dagli altri Governi e che si arrivi a un accordo vincolante. Tuttavia, i singoli cittadini non devono lasciare il destino del nostro Pianeta totalmente nelle mani dei loro più alti rappresentanti. Tutti noi possiamo fare tanto nel quotidiano, scegliendo con cura il cibo ed evitando gli sprechi, ad esempio. Oggi partono i lavori della COP21, facciamo sentire la nostra voce a Parigi firmando l’appello Non mangiamoci il clima»

Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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Mario Tortoriello

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