Culture

Per gli amanti della musica: vere chicche al Museo degli strumenti musicali

La musica ha da sempre affascinato i popoli di tutti i tempi. Al Museo degli strumenti musicali bellezza e pregiata fattura in esposizione

La collezione

Sono delle vere e proprie opere d’arte quelle che ammirerete al Museo degli strumenti musicali di Roma. Nel cuore della Città Eterna, accanto alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme, una delle più belle, c’è un luogo splendido per tutti gli appassionati di musica. La collezione di strumenti musicali antichi è raccolta nella Palazzina Samoggia, ex Caserma Principe di Piemonte. Qui, nel 1964, fu trasportata l’intera collezione perché l’edificio risultava uno dei meno danneggiati dopo la Seconda Guerra MondialeLa collezione in mostra era del tenore Gennaro Evangelista Gorga, acquisita dallo Stato italiano nel 1949.

Il visitatore potrà apprezzare strumenti magnifici, delle vere e proprie opere d’arte, realizzate da maestri artigiani raffinati e scrupolosi che lavoravano per soddisfare la sensibilità musicale ed estetica dei committenti.

Su ben due piani sono raccolti strumenti musicali insoliti e di rara bellezza come clavicembali, arpe, violini, pianoforti, strumenti ad arco e a fiato, una sezione dedicata alla banda e una agli strumenti a pizzico.

Il Museo degli strumenti musicali

Farete un viaggio nell’antico alla scoperta (e riscoperta) degli attuali strumenti musicali. Un viaggio che lega passato e presente, che ne evidenzia differenze ma anche notevoli punti in comune.

Pleyel, Piano, Parigi 1840

Come non restare affascinati dai sublimi intarsi in legno degli strumenti meccanici, dalla regalità del Pianoforte Peyel (1840), donato al museo nel 1976 dal marchese Alessandro Gerini che lo aveva ereditato dal Principe di Torlonia, dalla bellezza del pianoforte a coda con tasti in madreperla, dagli organi che riproducevano gorgheggi simili al canto degli uccelli oppure dai clavicembali finemente decorati con disegni floreali o vedute paesaggistiche.

Il Museo degli strumenti musicali, inoltre, ha dedicato una stanza al restauro, un laboratorio aperto e protetto da una vetrata all’interno della quale sono presenti gli oggetti in restauro le cui fasi della lavorazione sono dettagliate in pannelli esplicativi. Al momento della nostra visita, il laboratorio è impegnato nel restauro del dipinto di Theodoor Rombouts (1597-1637) “Il gioco del tric-Trac” e di un pianoforte.

La missione del Museo degli strumenti musicali è da sempre quella di divulgare la cultura musicale attraverso gli strumenti che hanno reso possibile questa straordinaria forma d’arte amata da tutti i popoli e in ogni epoca.

La collezione nel tempo si è arricchita di nuove acquisizioni su cui vale la pena soffermarsi come l’Arpa Barberini, il gruppo dei cornamuti torti cinquecenteschi e il violino detto il Portoghese di Andrea Amati.

Spazio dedicato al restauro

Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 09:30 – 19:30

Il costo del biglietto è 6 euro ma sono previste riduzioni

L’ingresso è gratuito ogni domenica del mese e nelle date indicate sul sito

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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