Regioni, colori, assembramenti e risse programmate. L'Italia si trova di fronte ad una situazione non semplice.
L’Italia si sta avviando alle vacanze natalizie. Le regioni italiane sono, DPCM alla mano, sotto la suddivisione per colori ma sono tanti i malumori da parte dei vari presidenti delle giunte regionali (tra tutti l’Abruzzo che si è auto-proclamata zona arancione) che invocano misure bene diverse da quelle annunciate dal Governo Conte volendo decretare così un liberi tutti che in questo momento ha portato una intensificazione degli assembramenti e… anche risse programmate. Regioni, colori, assembramenti e risse programmate: l’Italia, quindi, si trova di fronte ad una situazione non semplice a seguito del “Libera tutti”.
Da domani fuori dalla zona rossa. Il governatore abruzzese, Marco Marsilio – esponente di Fratelli d’Italia, alla guida di una giunta di centrodestra – ha firmato l’ordinanza per il rientro della regione in zona arancione. Il provvedimento ha efficacia dal momento della sua pubblicazione, cioè già da domani. Una scelta che però diventa un caso politico. Perché Marsilio ha deciso da solo. Con il governo contrario pronto a una lettera di diffida: “L’Abruzzo deve aspettare mercoledì o sarà responsabile dei contagi”. I negozi comunque in Abruzzo riapriranno da domani, con la disciplina prevista per le zone arancioni. Le scuole a partire da mercoledì. Tutta l’Italia è così ufficialmente fuori dalla zona rossa. Proprio nel giorno in cui è stata superata la soglia delle 60mila vittime.
I video su Telegram, Instagram e TikTok, la bufala sulla morte di due ragazzi al Pincio, il presunto appuntamento dato sui social e le immagini dei maxi assembramenti prima su una delle terrazze storiche di Roma, poi a piazza del Popolo e all’interno della stazione Flaminio della Metro A. Fatti sui quali i carabinieri della Compagnia Centro vogliono vederci chiaro, per ricostruire quanto accaduto nel pomeriggio di sabato 5 dicembre sul piazzale del Pincio a Roma e, soprattutto, per capire se il violento rendez-vous fosse stato concordato prima tra le varie chat e che possa ripetersi in futuro. Alcuni dei ragazzi già sono stati identificati alcuni sul posto e altri attraverso i social. Elemento, questo, che anche fonti della prefettura confermano. Tra gli identificati, inoltre, ci sarebbero anche diversi minorenni
Insomma, la morale pare essere “ognuno fa come meglio crede“. Cause, motivazioni e giustificazioni se ne trovano davvero poche. Ogni situazione pare avere un’ottica diversa, scenari diversi, sfaccettature diverse. Quello che è certo pare essere una continua ricerca di fare di “testa propria”, senza seguire quelle regole che da Marzo ci stanno accompagnando in questa fase di pandemia. Cosa succederà adesso? Quali saranno i futuri avvenimenti?
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