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Tra promossi e bocciati, il bilancio di fine stagione in Serie A

Triplice fischio finale, la stagione calcistica italiana giunge alla sua conclusione. Chi sono i promossi e i bocciati in questa Serie A 2020/2021?

Triplice fischio finale, la stagione calcistica italiana giunge alla sua conclusione. Chi sono i promossi e i bocciati in questa Serie A 2020/2021?

Promossi e bocciati, la Serie A ed i suoi campioni

Chi sicuramente ha il voto migliore di tutte le squadre è l’Inter. I campioni d’Italia dopo 11 anni tornano al successo nazionale grazie al suo gruppo unito e al suo allenatore che sono andati oltre le attuali problematiche societarie. Dopo una iniziale rincorsa ai rossoneri, gli uomini di Conte non hanno mai più mollato la testa della classifica laureandosi campioni con un paio di giornate d’anticipo. Le successive partite sono state una passarella ma comunque gli impegni sono stati onorati con 2 vittorie e una sola sconfitta con la Juve a Torino.

La zona Champions

Atalanta, Milan e Juventus volano nell’Europa che conta. I bergamaschi confermano un piazzamento che portano a casa da ormai 3 anni consecutivi. Gasperini crede in questo progetto ed i suoi ragazzi lo seguono fedelmente. Anche qui il gruppo fa la differenza e l’anno prossimo non vorranno certamente essere da meno.

I rossoneri dopo 7 anni tornano in Champions League. Una lunga attesa condita da stagioni anonime, campagne acquisti fallimentari e fairplay finanziario. Pioli, però, ha dato la svolta ed il Milan finalmente torna a giocare nella maggiore competizione europea. Ibra ed i suoi riusciranno a confermare la bella stagione fatta quest’anno?

Tocca ai bianconeri che letteralmente salvano una stagione decisamente sottotono. Pirlo alla fine conquista il quarto posto utile per la Champions, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. L’allenatore non sembra voler mollare la panchina bianconera chissà se lascerà la Torino bianconera oppure se verrà confermata dalla sua dirigenza e chissà con un anno di esperienza messo in archivio cosa potremmo aspettarci dall’ex campione del mondo 2006.

Europa League e Conference League

Arriviamo alle “delusioni dei piani alti“. Partiamo dal Napoli che sbaglia nel momento decisivo. La partita contro il Verona è la perfetta rappresentazione della stagione azzurra con tante parole e poca concretezza. 90 minuti giocati nella paura e nella tensione di sbagliare con un Verona che va al Maradona giocando una partita senza metterci neanche troppa fatica. Gattuso e i suoi hanno tante colpe per aver ottenuto un quinto posto che sa di fallimento visto che la squadra partenopea decise di mollare ogni competizione per concentrarsi al 100% nel campionato. Una scelta, col senno di poi, non felice ma la domanda ora sorge spontanea: chi sarà il nuovo allenatore del Napoli dopo l’addio (annunciato dal presidente De Laurentiis) di Gattuso?

Eccoci arrivati alle romane. La Lazio si qualifica per l’Europa League non riuscendo a confermare il piazzamento Champions dello scorso anno. I biancocelesti sono apparsi molto sottotono soprattutto il suo bomber Ciro Immobile che ora dovrà ritrovarsi al 100% in vista degli imminenti Europei con la propria nazionale. Anche qui c’è il nodo allenatore perché Simone Inzaghi sembra guardarsi intorno e ancora non ha firmato il rinnovo contrattuale con la società di Lotito.

La Roma aspetta José Mourinho e salva il salvabile qualificandosi per la prima edizione della Conference League giugendo a pari punti (ma con miglior differenza reti) con un sorprendente Sassuolo che ha dato l’addio a De Zerbi sempre più verso l’Ucraina. I giallorossi di Fonseca sono apparti molto confusi nella parte centrale della stagione non sapendo bene quali obiettivi ci fossero.

Le retrocessioni

Infine, in questo bilancio tra promossi e bocciati, eccoci alle tre che salutano la Serie A. Il Parma che corona una stagione da incubo con i suoi 20 punti conquistati ed un ultimo posto forse davvero meritato per quello che è stato il calcio espresso dai crociati. Liverani è stato un fallimento e il ritorno di D’Aversa non ha cambiato per nulla l’andamento di una stagione davvero disastrosa.

Il Crotone, invece, si è svegliato troppo tardi. L’arrivo di Serse Cosmi ha smosso le acque quando ormai era troppo tardi ma il più grande difetto dei calabresi è stata la difesa che segna il record negativo di gol subiti nell’arco di un campionato. Difesa così disastrosa che ha annullato quanto di buono fatto dall’attacco sorretto dai 20 gol di Simy che ormai ha le valigie pronte per una squadra più grande in Serie A.

Chi ha tanto da fare “mea culpa” è il Benevento. Arrivato in pompa magna con una stagione in B da primissimi della classe, gli uomini di Filippo Inzaghi hanno disputato un fantastico girone d’andata che li metteva in buona posizione salvezza. Bastava dare continuità ai quei risultati ma poi ecco il tracollo. Una sola ed unica vittoria nel girone di ritorno hanno condannato le streghe ad una retrocessione davvero senza precedenti che ha reso furiosi i suoi tifosi.

Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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