Il wrapping per ridisegnare gli spazi comuni
“A Cura dell’Arte” è l’iniziativa della Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per il reparto di Ematologia Oncologica del Pascale. Il progetto non parla solo di Arte ma innanzitutto di Benessere per i degenti del reparto.
La creatività dei docenti e dei ragazzi dell’Accademia di Belle Arti con il fattivo supporto dei pazienti ha reso possibile il restyling di circa 600mq attraverso la tecnica del wrapping.
Cos’è il wrapping? Il termine proviene dall’inglese e significa “avvolgere”. Con questa tecnica è possibile coprire qualsiasi materiale con una pellicola adesiva che può essere rimossa in qualsiasi momento. Ci si può avvolgere di tutto, dalle auto alle ante degli armadi. La pellicola scelta per il reparto è ovviamente stata selezionata tra quelle perfettamente compatibili con le esigenze di servizio del reparto e della sicurezza dei degenti.

L’obiettivo del progetto, voluto fortemente da Antonello Pinto, direttore del Dipartimento di Ematologia e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli, è quello di risignificare il valore degli spazi comuni vissuti quotidianamente da pazienti, familiari e personale sanitario. Attraverso l’arte si è cercato di donare armonia, specialmente alle camere di degenza, realtà complesse, dove ogni minimo apporto è prezioso per il benessere degli ammalati.
“A Cura dell’Arte”
Il progetto è stato realizzato con il fattivo contributo dei pazienti attraverso incontri con le due psicologhe del reparto, Gabriella De Benedetta e Silvia D’Ovidio, i professori e gli studenti dell’Accademia. Per la realizzazione di “A Cura dell’Arte”, i pazienti hanno chiesto innanzitutto di cambiare il colore del soffitto, non più bianco, ma colorato e di decorare la struttura con immagini astratte in modo da rincorrere la propria fantasia.
“Solo attraverso un rapporto virtuoso tra Istituzioni che rappresentano i cittadini – afferma il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli prof. Giuseppe Gaeta – è possibile realizzare progetti del genere ed è proprio questo tipo di partecipazione attiva, che caratterizza la missione e l’agire primario dell’Accademia di Belle Arti, dove un’attività di formazione può trasformarsi in un’opportunità per tutti i cittadini e per tutte le persone che abitano questo territorio.”
“A Cura dell’Arte” si è avvalso della collaborazione delle psicologhe Gabriella De Benedetta, Silvia D’Ovidio, dell’ingegnere Ciro Frattolillo e di tutto lo staff medico ed infermieristico del reparto di Ematologia Oncologica, e per l’Accademia di Belle Arti,di Adriana de Manes, Lorenza Di Fiore, Paola Redaelli, Maria Cristina Urso docenti della Scuola di Decorazione. Il concept è stato a cura degli studenti e delle studentesse Maria Vittoria Amodio Amendola, Giuseppina Autiero, Arianna Carannante, Eliana Conte, Leila Costanzo, Luca Cuccurullo, Dai Yuang, Carmen De Filippis, Federica Ferraioli, Grazia Ferrara, Angela Galati, He Xinyi, Huang Sansan, Li Binhua, Francesca Lucugnano, Wu Shulin, Zhang Rui.

A proposito del progetto “A Cura dell’Arte” così si è espresso l’assessore regionale alle Politiche sociali, Lucia Fortini il giorno dell’inaugurazione:
Questo progetto – ha detto – è un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni possa migliorare la qualità degli spazi di cura, offrendo ai pazienti e al personale sanitario un ambiente più accogliente e umanizzato. La Regione Campania sosterrà sempre con convinzione queste iniziative, che dimostrano il valore dell’arte anche come strumento di benessere e supporto nei percorsi di cura.