Categorie: Culture

Aperitivo archeologico: così si mangiava nel 1200

Farinta al miglio, Torta d’agli, Bustrengo,  birra al gruit, Blanc Mangier  e Pan cristiano fritto. Vi è mai capitato di avere davanti un menù così? Sicuramente mai, a meno che non siate vissuti 1000 anni fa. Proprio così, questo è un menù medievale. E se pensate di doverlo solo immaginare , vi sbagliate. A Roma, alle vostre papille gustative verrà fatto fare  un viaggio nel tempo. Tra un boccone e un altro, percepirete gli odori e i sapori dei nostri antenati, e per rendere l’esperienza ancora più completa ed emozionante, il tutto potrete farlo nell’ambiente adatto. Quale? Semplice, in un chiostro medievale!

L’Associazione culturale  Gusto per Roma  (http://www.aperitivoarcheologico.it) organizza aperitivi archeologici su progetto e formati dell’archeologo Ciro Marra (Ancientaperitif inRome). Gli aperitivi ideati non sono solo medioevali ma anche rinascimentali, romani e barbarici! Tutti i menù proposti sono organizzati in un sito archeologico di Roma che guide abilitate provvederanno a raccontarvi con entusiasmo e professionalità per rendere più accattivante e divertente il classico giro turistico per chiese e siti a cui tutti siamo abituati.

Noi abbiamo scelto l’aperitivo medioevale, e l’esperienza è stata davvero interessante e divertente (specialmente per il palato!). Il nostro aperitivo medievale è iniziato in una delle più antiche basiliche di Roma, la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, una delle sette chiese di Roma, una visita che non potete assolutamente perdervi. Entrati nella basilica si rimane senza fiato. La bellezza è sconcertante e l’occhio viene inevitabilmente rapito da un susseguirsi disorganizzato e bizzarro di stili, epoche, marmi e affreschi che solo con l’aiuto di una guida esperta riacquista coerenza ai nostri occhi pochi esperti. I mosaici cosmateschi sono uno spettacolo dell’abilità umana. Ammirerete dei ricami nel vero senso della parola, fatti con marmi bellissimi e pregiati come il porfido, il marmo giallo proveniente dalla Tunisia e i marmi bianchi dalla Grecia. Avrete inoltre un grande privilegio: calpesterete alcuni splendidi marmi che in natura non esistono più: il marmo verde (il cosiddetto “serpentino”, il marmo più amato da Giulio Cesare che lo utilizzò per pavimentare tutto il suo Foro) e alcuni marmi che si trovavano solo a Sparta.

In questa Basilica potrete ammirare inoltre, le tombe di San Lorenzo e santo Stefano ancora oggi oggetto di profondissima devozione. Se vi capita di assistere ad una messa del sabato sono certa che verrete catturati dalla dedizione dei fedeli: ci si inginocchia per terra e ci si accalca alle tombe dei santi in un groviglio di mani che attraverso le sbarre, sfiorano, accarezzano e toccano il panno rosso posto sulla tomba dei due santi. Terminato il giro della basilica, ci si dirige verso il chiostro all’interno dei quali i monaci coltivavano spezie di ogni genere. Qui ci fermiamo e gustiamo il nostro aperitivo medievale. La guida ci tiene a sottolineare che tutte le ricette sono originali perché ricreate grazie ai ritrovamenti archeologici che hanno permesso di ricostruire con precisione non solo usi e costumi dell’epoca, ma anche i cibi consumati dalla popolazione.

Ci viene dato un consiglio che troviamo curioso e al tempo stesso divertente. Se vogliamo immedesimarci realmente nella vita dell’epoca, allora dobbiamo cominciare a mangiare iniziando dal cibo più leggero per continuare poi con quello più pesante. Secondo le credenze dell’epoca infatti, il cibo meno digeribile e più pesante innanzitutto dal punto di vista del peso specifico,  spingeva letteralmente giù, verso il basso il cibo mangiato in precedenza, favorendone la digestione e altro… Ci proviamo, chissà, forse gli antichi avevano ragione.

Ci avviciniamo ai banchetti allestiti per noi, e notiamo che i cibi si presentano in modo non tanto diversi da quelli moderni: uno sformato, una teglia di orecchiette, una pentola di creta con legumi e cereali, della birra e sandwich dolci. Le ricette sono a base di legumi, cereali, formaggi e pollo; inoltre, ci viene spiegato dettagliatamente quali cibi avremmo trovato sulle tavole dei ricchi e quali su quelle dei poveri. Mentre assaporiamo divertiti le pietanze del 1200, la guida continua il suo lavoro, raccontandoci  curiosità, aneddoti  e storie culinarie. Insomma, se siete curiositi, appassionati di arte e dal palato “eclettico”, questa potrebbe essere un’esperienza davvero interessante.

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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