In rassegna nella suggestiva cornice partenopea della Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum, un amarcord di circa 150 capolavori, alcune parti integranti di prestigiose collezioni private, non accessibili al pubblico, dell’artista russo Marc Chagall.
Inaugurata il 15 febbraio, sarà possibile perdersi nel Sogno d’amore fino al 30 giugno 2019.
La mostra, per la prima volta a Napoli, realizzata con il contributo di Fondazione Cultura e Arte, è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia, seguita e curata nei minimi particolari dalla curatrice Dolores Duràn Ucar.
Una carrellata panoramica che ripercorre dunque il cammino artistico del pittore dal 1925 fino alla dipartita. Dipinti, olio su tela, disegni, acquerelli, matita ed incisioni, tutti, simboleggianti “l’amore e la vita” – “Love and Life”, le due caratteristiche chiave nell’operato dell’artista.
La magia fiabesca attraversa ogni opera e la mette in contatto e sinergia con le altre. Un percorso suddiviso in grosse cinque tematiche, tutte care e correlate quali: Infanzia e tradizione russa, Sogni e fiabe, Il mondo sacro – la Bibbia, Un pittore con le ali da poeta ed infine L’amore sfida la forza di gravità.
L’amore e la completa dedizione per la moglie Bella, sentimento che riecheggia e sempre essere protagonista in tutte le sue opere.
Una sezione interamente dedicata alle Favole di La Fontaine, acqueforti che catapultano in quel mondo fantastico che riempie di meraviglia e sorpresa.
Nella presentazione si legge, “Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione e guerra, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista”.
Calati nella totale armonia surrealista con elementi di cubismo, del fauvismo e dell’orfismo, si mescolano appunto rievocazioni fanciullesche, profonda religiosità e devozione per la sacra Bibbia, definita:“Il più bel libro di poesie”, dimensione bohémienne, sete di libertà, considerazioni sulla condotta umana, con il suo concetto di colore d’avanguardia.