In controtendenza all’andamento generale la deflazione fa crollare la fiducia degli agricoltori nelle campagne dove le quotazioni dei prodotti agricoli rispetto allo scorso anno sono crollate dal 42% per il grano duro al – 24% per il latte ma anche del 30% per l’olio di oliva e del 15% per le uova.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commento dei dati dell’Istat sulla fiducia delle imprese e consumatori a luglio, in fase di piena raccolta nei campi.
Le speculazioni sul commercio delle materie prime agricole hanno provocato il crollo dei prezzi del grano su livelli di 30 anni fa e mettono a rischio il futuro della coltivazione in Italia.
Oggi gli agricoltori devono vendere 5 chili di grano per permettersi un caffè ma ne servono ben 15 chili per acquistare una pagnotta di pane da un chilo con un ricarico del 1450%.
Dal ritorno del baratto alla pagnotta “Doc” più grande del mondo ai grani più antichi recuperati dagli agricoltori, ora a rischio di estinzione, fino al Made in Italy sfregiato con kapeleti, spagheroni e macaroni scovati in tutti i continenti dove non vale la legge sulla purezza, nelle diverse città sono annunciate azioni per far conoscere alle istituzioni e ai cittadini il valore del grano italiano per il futuro dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy quali la pasta e il pane.