La scultura denominata “Il Cavallo e il cavaliere” dall’esperto mondiale di Leonardo, Carlo Pedretti, è stata autenticata nel 1985. Il bronzo originale è stato realizzato a partire dal modello in cera d’api, scolpito dalla mano del grande Leonardo nel 1508.
“La storia di come questo tesoro artistico cinquecentenario si è salvato per le generazioni future ha dell’eccezionale” ha dichiarato Petty. “È sensazionale che un modello in cera d’api si sia conservato per secoli ed è terribile pensare che un’opera simile sarebbe potuta sparire dalla faccia della terra.“
La storia dell’opera è affascinante, ricca di misteri e colpi di scena. Dopo avere fatto parte di svariate e prestigiose collezioni europee, fu salvata dal saccheggio nazista perpetrato durante la Seconda Guerra Mondiale. Un filmato di cinque minuti appositamente realizzato documenta le vicissitudini del capolavoro, dalla sua creazione nel 1508 fino a oggi.
I programmi per esibire pubblicamente l’opera non sono stati ancora definiti. “La scultura è attualmente conservata in un caveau, finché non sarà deciso il modo migliore per mostrarla al mondo”, ha dichiarato Petty. “Per ora, sono felice di sapere che questo capolavoro è salvo e che presto il mondo conoscerà la sua incredibile storia.“
Informazioni su: Il cavallo e il cavaliere
Prima maquette per un lavoro incompiuto, “Il cavallo e il cavaliere” rappresenta un cavaliere in sella, con tutte le decorazioni militari. Leonardo da Vinci morì nel 1519, prima di completare il progetto previsto, più complesso, lasciando il modello al suo protetto, Francesco Melzi. L’opera restò alla famiglia Melzi, in Italia, finché, agli albori della Seconda Guerra Mondiale, fu mandata in Svizzera in cerca di protezione.
Nel 1985, l’esperto mondiale di Leonardo, il Dott. Carlo Pedretti fu chiamato a verificarne l’autenticità. Dopo una serie di approfondite analisi, Pedretti dichiarò in una lettera: “A mio avviso, il modello in cera è opera di Leonardo in persona.” Disegni del modello compaiono nel Catalogo ragionato dei disegni di Leonardo, noto come “Studi sul cavallo e altri animali dalla Biblioteca reale nel Castello di Windsor“. Il modello in cera d’api è inoltre documentato nell’opera “Leonardo da Vinci; Scientist, Inventor, Artist” di Otto Letze e Thomas Buchsteiner.
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